È stato possibile grazie ad un bando della Provincia di Arezzo e al supporto del Comune di Foiano, i giovani autori presenteranno il mediometraggio venerdì 11 maggio alle 21 alla Sala Del Furia
Le diretta con le interviste ai componenti del gruppo: Jacopo Bucciantini, Riccardo De Marco e Alice Caperdoni, con loro l’assessore del Comune di Foiano Roberto Bellini
La scheda del film, dal sito dell’associazione
Tra l’8 e il 10 ottobre si sono svolte, presso la Chiesa della Carbonaia di Foiano della Chiana, le riprese de La sindrome di Charlin, primo mediometraggio prodotto dall’associazione culturale L’Ulcera del signor Wilson, scritto da Jacopo Bucciantini traendo ispirazione da un suo stesso testo teatrale del 2011.
I giorni di riprese sono giunti solo dopo mesi di duro lavoro che hanno visto impegnati attivamente tutta la troupe e che hanno reso possibile, poi, ottimizzare i tempi di ripresa una volta all’interno della chiesa che, grazie al suo aspetto suggestivo, si è dimostrata calzante con l’ambientazione del film. In proposito, il progetto è stato reso possibile grazie anche alla collaborazione della Provincia di Arezzo e del comune di Foiano della Chiana.
La sindrome di Charlin mette in scena una storia dalle tinte fosche, a tratti gotiche, nella quale si intrecciano e si alternano le vite di quattro persone all’interno di un obitorio universitario: c’è il dottor Kramer (Jacopo Bucciantini), medico legale, figura ambigua dalla forte caratterizzazione; Charlin (Francesco Presentini), studente di medicina timido e impacciato, innamorato dell’unico personaggio femminile, Bauci (Alice Caperdoni), fidanzata dell’altro studente, Meridian (Lorenzo Fiumicini), figlio di una famiglia agiata che, fin dall’inizio, si dimostra essere l’antagonista di Charlin.
L’intera trama si svolge all’interno della stessa stanza di obitorio, arredata solo dal cadavere (Daniele Bianchi) su un tavolo e dai pochi strumenti chirurgici. È una storia cupa, che scava nei meandri più celati dei personaggi, mostrando poi le sfumature buie e malate di ciascuno di loro. Il fulcro è Kramer che, col suo comportamento eccentrico, per usare le parole di Meridian, trascina con sé i due studenti, mettendoli l’uno contro l’altro in una sorta di gioco di marionette nel quale, i due, dovranno poi comprendere le implicazioni di tali movimenti, mettendo così da parte l’odio reciproco per poter fuggire al gioco intavolato dal medico legale.
È un incubo nel quale le figure di vittima e carnefice arrivano a confondersi, dove forza e debolezza si mescolano facendo vibrare costantemente i personaggi di nuovi suoni e sfaccettature. La storia è complessa, articolata su più livelli di narrazione nei quali vengono presi in esame diversi temi; in questo senso, né la natura di mediometraggio, né l’unico ambiente di riprese, costituiscono un impedimento per lo svolgimento della trama
Il teaser del film