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Nel corso degli anni aveva accumulato una ingente fortuna svolgendo un’attività commerciale orafa, operando prevalentemente con l’estero, in completa evasione di imposta ed utilizzando per il deposito dei propri guadagni illeciti istituti di credito localizzati in Stati, al tempo, considerati paradisi fiscali, come la Svizzera ed il Liechtenstein.
Ma al termine di accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Arezzo hanno intercettato l’esistenza di tali disponibilità estere abilmente occultate al fisco italiano.
Visto l’elevato profilo di rischio individuato, le Fiamme Gialle hanno avviato mirate indagini tese a ricostruire l’entità di tali disponibilità, sia attraverso l’incrocio e lo sviluppo delle risultanze delle banche dati in uso al Corpo che mediante l’analisi della documentazione acquisita nel corso delle operazioni di accesso domiciliare eseguito nei confronti del soggetto che, nonostante le ingenti liquidità a lui riconducibili, manteneva un profilo basso e anonimo continuando ad operare come mero gestore in un’azienda di galvanica nell’aretino. Tra i documenti è stato rinvenuto un modulo, firmato dal soggetto, che attestava il possesso di tali somme, rivenienti da evasione perpetrata nel corso degli ultimi 20 anni, finalizzata a regolarizzare queste ingenti disponibilità attraverso l’adesione all’istituto della collaborazione volontaria, c.d. voluntary disclosure, procedura mai perfezionata.
Seguiva, quindi, una verifica fiscale nei confronti della ditta del soggetto, resa difficoltosa dall’assenza di un impianto contabile e dalla continua reticenza mostrata dal suo titolare, che portava a ricostruire la redditività sottratta a tassazione in Italia per oltre 14 milioni di euro, con un’evasione all’IVA ammontante a circa 3 milioni di euro.
Il servizio rientra nelle attività poste in essere dalla Guardia di Finanza a contrasto delle condotte di evasione fiscale internazionale più insidiose, a tutela dell’economia legale della provincia.