Una scena brutale, una scena che si ripete ormai da un mese con una serie di episodi accaduti in Umbria, ma che ora fanno capolino anche in provincia di Arezzo. E’ capitato nel tardo pomeriggio di oggi a Badicorte, una frazione del comune di Marciano, vicina al casello A1 di Monte San Savino. La vittima è una coppia di imprenditori della Valdichiana, marito e moglie. Anche loro vedendo le pettorine e le palette dell’Arma dei carabinieri si sono fermati all’alt pensando si trattasse di uno dei tanti controlli di routine, ma sono stati minacciati e rapinati.
Secondo quanto si apprende l’uomo sarebbe stato spintonato e rinchiuso nel bagagliaio dell’auto, mentre la moglie sarebbe rimasta nell’abitacolo minacciata e percossa dai malviventi che poi hanno fatto perdere le loro tracce portandosi con loro portafogli, cellulari e gioielli.
Solo dopo qualche minuto i due malcapitati sono riusciti a dare l’allarme e sul posto sono arrivati i veri carabinieri che hanno avviato le indagini. Si cerca, come accaduto in Umbria anche due giorni fa, un’Audi. E’ questa l’auto che i testimoni hanno visto allontanarsi a tutta velocità.
Secondo quanto riportano le cronache, una banda di finti carabinieri sta seminando il terrore nel Perugino, circa un mese fa sono state denunciate due rapine a Ponte San Giovanni, poi un altro episodio è accaduto a Torricella, l’ultimo caso in Umbria, prima di questo in Valdichiana, risale a venerdì sera a Tuoro, sempre in zona Trasimeno. Il copione è sempre lo stesso, posto di blocco o auto fatte accostare in movimento con la paletta e poi spunta una pistola con la quale i malcapitati vengono minacciati, non sempre si spacciano come carabinieri, altre vittime hanno riferito di aver visto gli stemmi della polizia, ma il risultato non cambia.