È stata inaugurata il 13 giugno, alle ore 16.30, presso lo storico Museo Comunale di Lucignano, la mostra “Metafisica della figura”, dedicata ad uno dei maggiori artisti del panorama aretino, il pittore Carmelo Lombardo. L’esposizione -realizzata con il Patrocinio del Comune di Lucignano e fortemente voluta dal Sindaco, Roberta Casini, e dall’Assessore alla cultura, Serena Gialli- si è aperta con l’intervento delle Istituzioni, a cui è seguita una conferenza della curatrice, Lucrezia Lombardo.
La metafisica di Carmelo Lombardo mette in scena figure misteriose, quasi fossero dormiente e, a differenza della corrente metafisica classica, che ha per principale esponente Giorgio De Chirico, le tele di Lombardo decontestualizzano non soltanto i luoghi, ma soprattutto il soggetto. Protagonisti dei lavori di questo autore sono infatti uomini e donne in cerca di se stessi. Le atmosfere che Lombardo realizza, sono infatti a tratti inquietanti e magnificenti, a tratti mistiche ed introspettive. Esponente italiano del movimento “Figuration Critque”, nato a Parigi negli anni ’80, Lombardo comincia a dipingere nell’adolescenza sotto la guida di suo padre, anch’egli pittore. Nel frattempo, l’autore perfeziona il proprio stile che, sempre più, s’indirizza verso il figurativo.
La peculiarità riconoscibilissima del tratto di Lombardo, l’esplosione di colori che egli predilige e le figure emblematiche che ritrae, immortalando soggetti sconcertanti e scene drammatiche, avvicinano la pittura del maestro al teatro. Soggetti femminili mastodontici, e spesso provocanti, animano così le opere, che si trasformano in viaggi onirici, in rappresentazioni cinematografiche. Le donne di Carmelo sono infatti sfingi, sacerdotesse, Mede travolgenti e schiacciate dalla loro stessa profondità. Ai soggetti femminili -centrali- si affiancano, nei lavori degli anni ’60 e ’70, scene di vita di coppia e meditazioni, per immagini, su temi escatologici ed apocalittici, mentre le opere degli anni ’80 e ’90 cedono il posto a paesaggi monocromatici sul cui sfondo si stagliano singoli soggetti e, infine, le tele degli anni duemila presentano una poetica mutata radicalmente e che predilige marine e la raffigurazione di luoghi interiori. Perennemente in confronto con la tradizione psicanalitica, le opere degli anni ’60 e ’70 costituiscono un esempio unico, nell’intero panorama italiano, di rivisitazione, per immagini, degli archetipi ancestrali presenti nell’inconscio collettivo e fondanti, appunto, la psicologia, specie quella di stampo analitico.
Immortalati come se fossero in posa, i protagonisti delle opere di Lombardo hanno la nobiltà di antichi Numi e la seducente capacità di ammaliare dell’ombra junghiana.
Sulla scia del proficuo lavoro realizzato nel corso degli anni, introno al 1987 arriva, per Lombardo, la possibilità di esporre in Francia, Carmelo diventa così l’esponente italiano del movimento parigino Figuration Critique, che si propone di rilanciare il figurativo nel periodo in cui imperversa, di contro, la pittura informale, concettuale e materico-astratta. Accolto a Parigi, Carmelo riceve pieno apprezzamento, esponendo presso alcuni dei maggiori musei internazionali, come il Grand Palais. Le opere di Lombardo cominciano a viaggiare e vengono regolarmente battute all’asta, ricevendo, così, il riconoscimento che meritano su scala internazionale.
La mostra “Metafisica della figura” si propone dunque di esporre la produzione completa realizzata da Carmelo Lombardo nell’arco di cinquant’anni di lavoro, consentendo ai fruitori di scoprire una delle pagine più affascinanti della storia dell’arte contemporanea, quella pagina che ha visto all’opera artisti che hanno scelto di portare avanti lo stile figurativo in un contesto che, di contro, tentava in ogni modo di sbarazzarsi della forma e del “concetto classico” di rappresentazione estetica.
L’esposizione, che affiancherà le tele di Lombardo alle prestigiose pale del Signorelli ed allo storico “Albero della vita”, resterà aperta fino al 13 luglio p.v.