“E’ stata una lunga passeggiata con un solo nemico: la pioggia” potemmo commentare così, parafrasando Montanelli, l’esito del Castiglioni Film Festival.
Quattro giorni dedicati alla Settimana Arte hanno reso la cittadina castiglionese crocevia dei volti più celebri della commedia italiana: da Vanzina a Pondi, da Parenti a Milena Vukotic (alias PINAAAAAA!), passando per Paola Minaccioni, Maurizio Mattioli e Cecilia Dazzi.
Icone di quel cinema che durante il lockdown ci ha strappato un sorriso, regalandoci quella spensieratezza che fuori dallo schermo era (e forse ancora è) una chimera.
E così, tra spiritosi e commoventi anedotti su Gigi Proietti, Paolo Villaggio, Ugo Tognazzi il pubblico intervenuto ha potuto riavvolgere il nastro di 50 anni di cinema italiano, da Amici Miei ai Cinepanettoni, per bocca dei suoi principali interpreti e protagonisti.
Soddisfatti gli organizzatori, dagli amministratori comunali all’Ulcera del Signor Wilson, salvo la variabile “maltempo” (diciamo che era la nuvola fantozziana, suvvia) che ha impedito il regolare svolgimento dell’evento, trasferendo obtorto collo il palcoscenico dalla suggestiva cornice del piazzale del Cassero al Teatro Mario Spina.
Quale conclusione possiamo trarre da queste serate? Che Iil cinema è vivo, anche se a lungo amputato del suo specchio, della sua cassa di risonanza, della sua musa ispiratrice: il pubblico. Viva il cinema.