L’Arma dei Carabinieri è storicamente impegnata nella lotta alle violazioni in maniera di sicurezza sul lavoro, con i Nuclei Ispettorato del Lavoro disseminati in tutta Italia, che cercano quotidianamente di arginare la crescita delle tristi statistiche delle morti bianche. Inoltre, ormai da molto tempo, e oggi più che mai, è altresì protagonista, nello scenario delle Forze di Polizia europee, dell’attività di tutela dell’ambiente e degli animali. Tra i vari reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, compreso il comparto Forestale, oltre 7mila uomini sono quotidianamente impegnati nella lotta contro i crimini ambientali.
A voler rimarcare questo delicatissimo ruolo dell’Arma, a poche settimane dall’approvazione della riforma costituzionale che ha novellato l’art. 9 della Costituzione Italiana, inserendovi per altro un espresso riferimento al fatto che la Repubblica “Tutela, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, si è svolto in questi giorni – sotto l’egida del Comando Provinciale di Arezzo – una campagna di controlli congiunti, che ha visto operare insieme, sul campo, proprio i Carabinieri delle Stazioni della Compagnia di San Giovanni Valdarno, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e delle Stazioni Carabinieri Forestali.
Appena 10 giorni fa erano state 2 le persone denunciate, all’esito di un analogo controllo congiunto operato su un cantiere di Cavriglia; nell’occasione, ai 2 soggetti, oltre alla denuncia penale, erano altresì state elevate sanzioni per circa 20mila €, oltre al sequestro preventivo del cantiere e all’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Questa volta il controllo ha riguardato un vasto cantiere in essere nel centro di Montevarchi. Anche in questo caso, una volta fatto accesso, gli uomini dell’Arma si sono trovati di fronte ad varie violazione ed omissione (lavoratori assunti in nero; impianti elettrici non adeguatamente protetti; aperture del solaio prospicienti il vuoto non protette; inadeguata, o del tutto assente, formazione in materia di salute e sicurezza dei lavoratori), solo che il tutto era, per così dire, moltiplicato per due, atteso che in questo caso due erano le imprese edili attive sul cantiere.
Non solo, rispetto a quanto verificatosi a Cavriglia, sono altresì state riscontrate gravi violazioni al Testo Unico Ambientale, tant’è che i rappresentanti dell’impresa sono stati deferiti anche per le modalità illecite nel trattamento dei rifiuti di cantiere e, in particolare, per aver depositato in modo incontrollato rifiuti speciali non pericolosi oltre i limiti previsti del deposito temporaneo in area di cantiere. Il deposito temporaneo, infatti, sempre in chiave di tutela ambientale, è consentito dalla legge, ma a condizione che riguardi minimi quantitativi di rifiuti (non oltre 30 metri cubi), e correttamente stoccati e separati. In questo caso, invece, gli uomini dell’Arma si sono trovati di fronte ad un deposito di oltre 45 metri cubi (fortunatamente rifiuti non pericolosi), oltretutto con miscelazione delle tipologie di rifiuto (detriti, calcinacci, misti con plastica, ferro e metalli vari). Inevitabilmente è pertanto scattato anche il sequestro dell’area di cantiere, per la quale nei prossimi giorni i soggetti deferiti riceveranno prescrizioni finalizzate alla bonifica.
Ai 4 soggetti, oltre alla denuncia penale alla Procura della Repubblica di Arezzo, sono altresì state elevate sanzioni per circa 23mila Euro e all’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale delle due ditte edili.