Nella giornata del 17 giugno 2022, agenti della Squadra Mobile della Questura di Arezzo, a seguito di intensa ed articolata attività di indagine, hanno identificato e deferito alla competente Autorità Giudiziaria gli autori dell’aggressione avvenuta nel corso della tarda serata precedente in pieno centro storico ai danni di un cittadino ventisettenne, di origini campane, residente in questo centro, il quale ha riportato ferite giudicate guaribili in 25 giorni.
Secondo la ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, l’uomo, per motivi con ogni probabilità riconducibili a questioni di natura amorosa ed a seguito di un diverbio con un uomo di origini marocchine, sarebbe stato dapprima vittima di un’ aggressione da parte di più soggetti riuniti, i quali lo avrebbero colpito con calci e pugni intorno alle ore 22.30 nei pressi di Piazza Sant’Agostino. In seguito a questo primo episodio, la parte offesa è riuscita a scappare, ma è stata poco dopo raggiunta nella zona di piazza San Jacopo, laddove due dei soggetti che lo avevano in precedenza aggredito lo avrebbero colpito alle spalle: in particolare il cittadino marocchino, classe 1997, tramite l’utilizzo di un collo di bottiglia, lo ha attinto al capo, al collo e ad un orecchio, mentre un uomo di origini tunisine del 2003, con l’ausilio verosimilmente di uno strumento da taglio, lo ha ferito alle braccia, provocandogli le lesioni sopra riportate.
Gli aggressori sono fuggiti subito dopo aver compiuto il gesto, facendo perdere le proprie tracce, mentre la vittima, grazie al tempestivo ausilio dei soccorsi, è stata ricoverata al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Donato, da cui è stato dimesso nella mattinata successiva.
L’immediata attività di polizia giudiziaria posta in essere dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Arezzo ha portato all’individuazione di tre aggressori. Si tratta appunto dei due soggetti che, in un secondo momento, hanno attinto la vittima con strumenti da taglio, i quali sono stati deferiti per il reato di lesioni personali aggravate dall’utilizzo di strumenti atti ad offendere, dei quali è dalle legge vietato il porto in luogo pubblico; con riferimento alla prima aggressione avvenuta in piazza Sant’Agostino è stata riscontrata anche la partecipazione di un soggetto di origini palestinesi, il quale viene indagato per il reato di lesioni personali aggravate in quanto commesso da più persone riunite.
Benché dal punto di vista cronologico il fatto delittuoso possa collocarsi in prossimità del termine della Prova Generale della Giostra del Saracino, le indagini esperite hanno dato modo di escludere alcun tipo di collegamento tra l’episodio descritto e la manifestazione in corso.
Sono in corso ulteriori approfondimenti volti all’accertamento ed identificazione di eventuali ulteriori responsabili.