Stand e conferenze alla kermesse cortonese per sensibilizzare i cittadini alle buone pratiche ambientali
Arezzo. Non poteva mancare il progetto “Zero Spreco” di Aisa Impianti s.p.a alla kermesse nazionale di musica, danza, teatro e contaminazioni d’arte “Kilowatt Festival”, giunta quest’anno alla XX edizione. Dal 20 al 24 luglio a Cortona, con uno stand dedicato sotto il loggiato del Teatro Signorelli, la filosofia del riciclo, riuso e riutilizzo è stata la protagonista della speciale sezione del festival dedicata all’ambiente.
“Zero Spreco non poteva non partecipare ad una manifestazione il cui nome é Kilowatt Festival- ha detto Marzio Lasagni, direttore generale di Aisa Impianti s.p.a. Noi produciamo energia sotto forma di elettricità calore e presto anche biometano. E tutto questo dagli scarti delle raccolte differenziate destinati altrimenti alle discariche. Kilowatt festival ha una sua sezione dedicata all’ambiente e alla lotta allo spreco alimentare. E noi siamo stati presenti a dare una mano”.
La presenza di Zero Spreco al programma del festival contava su due momenti speciali: le conferenze del giornalista Fabrizio Diolaiuti e del formatore e consulente ambientale Marco Roselli.
Autore del fortunato “Spariturum Malekebubu- Il libro spazzatura”, Fabrizio Diolaiuti, giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, presso l’auditorium di Sant’Agostino ha affrontato il tema della caotica complessità del settore dei rifiuti in Italia, i numeri dello spreco alimentare, il percorso delle raccolte differenziate, soluzioni e nuove consapevolezze: senza una corretta gestione dei rifiuti, nessuna transizione ecologica sarà realizzabile. “La raccolta differenziata è uno strumento e non un fine- ha spiegato Diolaiuti. Perché è necessaria e indispensabile, ma quello che conta, la vera partita dei rifiuti, si gioca dopo la differenziata, cioè cosa poi facciamo con organico, plastica, vetro. Questa parte viene presa poco in considerazione e non se ne parla mai. Ma è fondamentale. Che cosa succede ai rifiuti quando vengono messi fuori dalla porta di casa?”.
Marco Roselli, specializzato in consulenza agronomica e fitopatologica, docente di corsi di formazione professionale e autore di pubblicazioni nel settore agricolo, ha tenuto invece una conferenza sulle sfide dell’agricoltura biologica dal titolo: “Agricoltura e ambiente – il ruolo del recupero delle risorse per l’agricoltura biologica e la società in cui viviamo”, centrata sulla diminuzione progressiva della “sostanza organica” sui terreni italiani e il conseguente impoverimento microbiologico di piante ed alimenti vegetali per l’uomo: “Vediamo oggi i problemi legati all’agricoltura che usa solo prodotti chimici di sintesi, realizzati attraverso l’uso del petrolio. Per sintetizzare un chilo di azoto atmosferico in un chilo di concime di sintesi, è necessario un chilo di petrolio e un altro chilo serve per il suo trasporto nei luoghi di distribuzione – ha detto Roselli. Il compost invece è una risposta naturale importante all’assenza di sostanza organica che nasce invece dal recupero delle risorse che provengono dagli scarti del verde come le potature, quel che viene dalle nostre cucine, gli allevamenti. Il suo utilizzo abbassa i costi per imprese agricole, è utile a combattere l’esaurimento delle risorse e i cambianti climatici”.