Boom di assunzioni ad Agosto e nel prossimo trimestre, le imprese “difficile trovare il profilo giusto”

1350 assunzioni ad agosto nella provincia, l’8% in più rispetto lo scorso anno. Ma i nuovi assunti sono soprattutto stagionali, con contratto a termine, concentrati nel settore dei servizi, specie nella ristorazione. Conta l’esperienza nel settore, poco e niente il titolo di studio. Ancora una volta pesa il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

Per la provincia di Arezzo sono stimate 1350 assunzioni nel mese di Agosto 2022, mentre saranno 6690 quelle complessive previste per il trimestre agosto-ottobre. Un valore superiore del 17% rispetto al dato di agosto 2021 e del +8,5% rispetto al trimestre di riferimento per l’anno precedente. E’ quanto elaborato dal sistema informatico Excelsior, realizzato dal sistema camerale e da unioncamere.

Per quanto riguarda il tipo di contratto, ad agosto, il 21% sarà di tipo indeterminato o di apprendistato, mentre il 79% sarà a tempo determinato. I neo lavoratori, si concentreranno per il 57% nel settore dei servizi e nel 43% in quello manifatturiero. Focalizzandoci sul settore terziario, il 18% delle assunzioni riguarderà il settore turistico, il 15% quello dei servizi alle imprese e alle persone, mentre il 9% il settore del commercio.

Come evidenzia il presidente della camera di commercio Arezzo-Siena, Massimo Guasconi, “I primi tre profili più ricercai – che da soli rappresenteranno il 38% delle nuove entrate – sono cuochi,camerieri e professioni dei servizi turistici per il 15%, operai nelle attività metalmeccaniche per il 14,5% e operati per le attività elettromeccaniche per l’8%”.

Venendo al livello di istruzione, per un profilo su due non è richiesto uno specifico titolo di studio. Infatti le richieste dei laureati rappresentano solo il 10% del totale e con i diplomati la percentuale si ferma al 27%.
Insomma, rispetto al livello di istruzione sembra contare l’esperienza professionale, un requisito richiesto nel 68% dei casi. Anche se, il problema del mismatch pare quest’anno aggravato visto che il 51% delle imprese prevedono difficoltà a reperire i profili desiderati.

“Le prospettive occupazionali sono almeno per i prossimi mesi positive – spiega Guasconi – anche se l’attuale panorama politico ed economico nazionale e internazionale, caratterizzato sempre più da un accentuata incertezza con repetinincambi di scenario rende armo ipotizzare l’andamento dell’economia, soprattutto su medio periodo”.