Il meteo salva la vendemmia grazie alle precipitazioni di metà agosto, per merito del buon afflusso turistico crescono i numeri del mercato, ma il comparto soffre la mancanza di manodopera e il problema degli ungulati. È questo il bilancio stilato dai produttori vitivinicoli di Confagricolura Arezzo alla conclusione della vendemmia.
«Siamo stati fortunati, le piogge di metà agosto anche se hanno causato qualche criticità, viste le grandinate, hanno prodotto anche benefici – dichiara Luca Sanjust – proprietario dell’azienda di Petrolo e Presidente del consorzio Valdarno di Sopra DOC – L’assenza di piogge era preoccupante e il rischio era quello di registrare un forte calo della produzione. Abbiamo iniziato a vendemmiare il Merlot i primi di settembre, un po’ in anticipo ma con bei risultati, poi abbiamo proseguito con Sangiovese, Trebbiano e Cabernet. La quantità complessivamente è buona rispetto al 2021 che è stato un disastro a causa della gelata di primavera che aveva dimezzato il raccolto. Quest’anno siamo invece in linea con la media. La qualità è ottima, le analisi sono bellissime, abbiamo iniziato a svinare i Merlot, i mosti sono ottimi. Siamo in un ottimo momento per il settore del vino, soprattutto per chi ha puntato sulla qualità senza compromessi, cominciamo a vedere i frutti dopo 30 anni di lavoro e investimenti. Per chi ha puntato sulla qualità i risultati si vedono soprattutto nel mercato internazionale, è un buon momento».
«Un profumo straordinario e intenso, è questo il tratto distintivo del vino di quest’annata. Adesso siamo a metà della vendemmia e siamo soddisfatti. La stagione è stata positiva, grazie ad una buona allegagione – spiega Gianluigi Borghini Baldovinetti – proprietario di Tenute san Fabiano e componente del consiglio di amministrazione del Consorzio Vino Chianti – Nonostante gli stress idrici registrati nei mesi estivi, le precipitazioni di Agosto hanno favorito la parte finale della maturazione delle uve. Le escursioni termiche degli ultimi giorni sono state particolarmente favorevoli per ottenere parametri analitici equilibrati.
Sul fronte del mercato, la domanda è in crescita, sia quella interna che quella estera. Sebbene la grande distribuzione organizzata abbia rallentato gli ordini stiamo vivendo una sostanziale crescita grazie alla diversificazione. Cosa mi aspetto dal vino del 2022? Mi aspetto un profumo intenso e peculiare, per il resto bisogna avere pazienza».
«Una buona stagione con criticità che riguardano i danni degli ungulati e la scarsità di manodopera – afferma Anastasia Mancini – proprietaria dell’azienda Buccianera e Vicepresidente di Confagricoltura Arezzo – Dal punto di vista agronomico la stagione è stata segnata da un clima che ha favorito la salubrità delle uve già dalla primavera l’uva è arrivata in uno stato integro di salute che ha favorito una buona produzione. La siccità prolungata ha però controbilanciato le condizioni favorevoli riducendo la produzione. L’uva non si èsviluppata bene e non è cresciuta bene ovunque. In alcuni casi l’assenza di piogge ha causato problemi di allegagione. Un apporto fondamentale è stato dato dalle piogge di agosto che hanno salvato la produzione ed ora le aspettative sono di una qualità alta. Da segnalare anche l’annualità precoce, la vendemmia è stata anticipata in provincia di Arezzo. Per il nostro territorio, nonostante questo fattore, abbiamo una buona maturità dell’uva, sia nella gradazione zuccherina, sia dal punto di vista fenolico. La vite si è adattata al clima siccitoso e al caldo ed ha ponderato la maturità dell’uva di pari passo con la stagione e tutto sommato non è stata sbilanciata dalla maturità del tannino. La principale criticità della vendemmia è stata la mancanza del personale stagionale, in parte compensata dalla meccanizzazione della vendemmia a cui sono ricorse le aziende. Inoltre, il problema degli ungulati in alcune zone della nostra provincia permane e comporta cali di produzione che si aggirano anche al 20%. Infine – conclude Mancini – il mercato è positivo grazie anche all’incremento del turismo che ha favorito il comparto della ristorazione, per l’autunno l’incognita è rappresentata dalle ripercussioni dell’aumento dei costi energetici e al loro impatto sulla domanda».
«Anche qui la siccità ci ha messo in difficolta, abbiamo passato cinque mesi senza piogge e subito un danno sotto il profilo della produzione, ma la vite reagisce molto bene, specie se correttamente lavorata – dichiara Adriano Giuliarini – Direttore dell’azienda La Braccesca del gruppo Antinori e consigliere di amministrazione del consorzio Cortona DOC– I temporali a macchia di leopardo di questa estate hanno alleviato qua e là la situazione, purtroppo ci sono state delle grandinate che, pur essendo state localizzate, hanno provocato dei danni in qualche caso fino al 40 per cento in meno. I nostri vigneti si trovano nella zona sud di Cortona al confine con Siena e sono tutti a Syrah. Arriviamo ad una vendemmia con un calo di produzione, ma qualità ottima, i risultati sono oltre le previsioni, grazie alle piogge degli ultimi mesi. Le precipitazioni di agosto non hanno generato impatti negativi, anzi c’è stata una crescita degli acini e un’ottima maturazione anche se un po’ in anticipo. I risultati in cantina sono buoni: discreta gradazione ed equilibrio tannico. Sul lato dei mercati, grazie al trend positivo del turismo, sono aumentate le degustazioni in azienda, c’è stato un ottimo afflusso. Negli ultimi due-tre mesi molto significativa è stata la presenza di americani, buona crescita anche degli acquirenti italiani, segno di una ritrovata voglia di esperienze legate all’eno-turismo».
«Stiamo terminando la vendemmia in questi giorni, raccoglieremo un 10% in meno della media, ma sempre meglio di quanto fatto nel 2021, l’anno scorso la vendemmia è stata severamente compromessa dal gelo – Massimo Peruzzi – presidente della Cantina dei vini Tipici dell’Aretino ed anch’esso consigliere di amministrazione del consorzio vino Chianti – Quest’anno abbiamo raccolto uve sane, abbiamo iniziato la prima settimana di settembre e la stagione è stata ottima. Lo stress idrico ha aumentato la qualità, con un maggiore grado zuccherino. La Cantina dei vini tipici dell’Aretino conta 400 soci, 800 ettari di vigneti, in annate normali si raccolgono 60/65000 al di questi un terzo sono uve Chianti le altre uve sono igt Toscano e vini Doc della Valdichiana, nelle ultime annate abbiamo rivendicato e prodotto chianti biologico igt rosso biologico grazie al recupero del dollaro nei riguardi dell’euro e ripartito il mercato dell’imbottigliato e sta ripartendo l’esportazione con la Russia.Questa vendemmia è stata ottima in quantità e qualità».