Questa mattina nella sala del Consiglio comunale è avvenuto l’incontro organizzato da Pronto Donna, il centro antiviolenza della rete della Provincia di Arezzo. La struttura rientra nell’ambito dei comuni della Valdichiana Aretina, di cui è capofila Cortona. Stamani a salutare gli intervenuti è stati vice sindaco Francesco Attesti, sono seguiti gli interventi della consigliera provinciale Cinzia Santoni e di Loretta Gianni, presidente Pronto Donna, di Gabriella Cecchi, consigliera di parità, Tiziana Innocenti della Provincia di Arezzo e Silvia Bucci, segretaria di Pronto Donna e operatrice del centro antiviolenza.
La Valdichiana Aretina è dotata dal 2016 di una struttura di seconda accoglienza come «Casa Amica», si tratta infatti della sistemazione successiva rispetto alla «casa rifugio» per le donne vittime di violenza di genere. Se il primo servizio ha l’obiettivo di proteggere le donne oggetto di maltrattamenti, la seconda accoglienza serve al reinserimento lavorativo e sociale delle donne. Dal 2018 «Casa Amica» fa parte del progetto coordinato dalla Provincia di Arezzo per l’accoglienza delle vittime di violenza di genere. Gli accessi sono autorizzati dalla Provincia su richiesta e progetto degli uffici dei Servizi sociali.
Dal 2018 otto donne e sei minori hanno trovato posto a «Casa Amica» per complessivi 3929 giorni di permanenza. Nell’ultimo anno sono state accolti tre nuclei con 4 minori. Le otto donne provengono per metà da fuori Europa, due sono italiane, la fascia d’età con la maggiore incidenza è quella dai 30 anni, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di donne sposate. Nei confronti di tutte loro sono state attivate misure di reinserimento nel mondo lavorativo e sociale.
«Le donne sono il fulcro della società», citando Rita Levi Montalcini, il vice sindaco di Cortona Francesco Attesti ha aperto i lavori del convegno dedicato a Casa Amica. «Cortona stamani ospita questa importante manifestazione con la quale celebriamo la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne’ – ha proseguito – L’Amministrazione comunale con i suoi uffici è in prima linea per la difesa delle donne contro la violenza, ma anche per la costruzione di percorsi di autonomia».
«Voglio ringraziare la Provincia di Arezzo e tutte le operatrici del Pronto Donna per questo servizio fondamentale che opera in stretto collegamento con i Servizi sociali dell’Amministrazione comunale – dichiara l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Cortona, Valeria Di Berardino – sappiamo che questa iniziativa di rinnovamento della Casa Amica ha potuto contare sulla generosità di alcune attività private, in particolare per gli arredamenti e per il trasloco che voglio ringraziare insieme alle associazioni che si sono occupate dei kit accoglienza, dei pacchi alimentari e dei buoni spesa. Di fronte ad un fenomeno purtroppo sempre più intenso, siamo chiamati a dare risposte a tutte le persone che sono vittime di violenza di genere offrendo non solo protezione, ma anche una seconda possibilità per tornare a vivere nella normalità. Per questo è fondamentale quanto viene fatto in termini di autonomia economica e di avvio al lavoro, anche grazie a interventi di formazione».
«Mi auguro che in futuro non ci sia più bisogno di ricordare il 25 novembre – ha dichiarato Cinzia Santoni, consigliera delegata alle Pari opportunità della Provincia di Arezzo – la violenza dipende dal retaggio culturale, un retaggio che va cambiato senza guardare agli stereotipi. È importantissimo il lavoro di Pronto Donna insieme a quello di tutti gli enti. Auspicio che il testo unico cambi e che venga data più forza alla Provincia in modo da intervenire ancor più capillarmente. L’indipendenza economica e culturale sono due aspetti fondamentali per liberare le donne e per offrire loro una seconda chance, ma abbiamo il compito di ricordare che la violenza non sta soltanto laddove c’è povertà».
«Il nostro compito è quello di offrire strumenti concreti di aiuto alle donne – ha dichiarato la presidente di Pronto Donna Loretta Gianni – Casa Amica rappresenta uno di questi strumenti per aiutare le donne vittime di violenza. In questo periodo sentiamo sempre più forte la presenza di messaggi verbali violenti che finiscono per favorire questo fenomeno, dobbiamo fare attenzione all’uso delle parole, perché tutto comincia dal linguaggio. In questa occasione dobbiamo riflettere su cosa possiamo fare per eliminare la violenza sulle donne, c’è bisogno di interventi strutturali a partire dalla scuola, perché il 25 novembre dev’essere un momento pro-attivo. Come Pronto Donna gestiamo con il nostro personale un fenomeno che non è una violenza come le altre, questa comporta dinamiche più complicate, abbiamo bisogno di una rete che risponda in maniera adeguata».