Continuano gli appuntamenti di “Momenti in fiore” con “Flower market”
Grazie al progetto “The Reflex Gallery”, l’arte trova spazio nei luoghi più inaspettati del Villaggio, trasformandolo in una vera e propria galleria di opere d’arte contemporanea. “Un’esperienza unica ed immersiva per vivere lo shopping in Valdichiana Village – dichiara il center manager Riccardo Lucchetti – che si sposa alla perfezione con gli allestimenti floreali in Piazza Maggiore e col ricco calendario di iniziative ad essi collegati, sempre con uno sguardo attento alle eccellenze toscane”. Quattro gli artisti del territorio che si avvicenderanno negli spazi delle vetrine, ogni sei settimane circa, da aprile ad agosto: Laura Serafini, Simone Anticaglia, Maurizio Rapiti, Elia Alunni Tullini. “Un nuovo modo di proporre arte contemporanea attraverso il filtro della vetrina – spiega il curatore Massimo Magurano – che riflette l’immagine dell’opera e quella del fruitore. Un rapporto ancor più intimo rispetto alle gallerie, un concetto innovativo rafforzato da eleganti scenografie. In esposizione pezzi unici di artisti di punta provenienti da Toscana e Umbria”.
Laura Serafini – Destinazioni e Suggestioni
Come supporto delle sue opere, Laura Serafini sceglie vecchie mappe, autentiche cartine realizzate dall’uomo come studio del territorio.
Nella relazione tra gli elementi dello spazio concettualizzato l’artista scova e manifesta i segreti dell’identità umana, un dialogo tra i confini del corpo e quelli che naturalmente e artificialmente il suolo compone.
Attraverso un disegno puro fatto di linee, curve, dettagli, ombre e spazi vuoti I livelli si sovrappongono sulle stesse carte tecniche e si confondono in un gioco di linee, segni e immagini, una tendenza istintiva a (ri)trovare nel tracciato tecnico corpi e forme familiari
Laura Serafini, nata a Subbiano (AR) nel 1965, vive e lavora ad Arezzo, Italia.
“Il mio percorso artistico è caratterizzato dalla riflessione sulla costruzione dell’identità umana. La donna è protagonista privilegiata della mia ricerca ispirata dalle mie due figlie, specchio di un femminile da decodificare. Uno stile figurativo in costante evoluzione mi ha portato ad utilizzare come supporto autentiche vecchie mappe e carte tecniche, elevandole al ruolo di trama/destino”
“Siamo il risultato di una strana alchimia tra origine e cammino, luogo e tempo”
Laura Serafini ha partecipato alle più importanti fiere nazionali tra le quali ricordiamo, Venezia Padova, Milano, Genova; i premi ed i riconoscimenti sono altrettanto numerosi ne citiamo solo alcuni; Premio Mestre di pittura , Mostra , catalogo e inserimento in collezione pubblica permanente – Mestre (Venezia)-2022-, 1° Premio C.A.T. Arte Padova – Fiera di Padova, Italia -2021-. Le mostre sia personali che collettive hanno trovato riconoscimenti ed entusiasmo negli spazi istituzionali delle maggiori città italiane, arrivando ad essere presente con lavori in permanenza museale ed in grandi collezioni private non solo italiane.
Simone Anticaglia
Simone Anticaglia nasce nel 1973 in Umbria, a Perugia, città nella quale ha studiato e lavorato per la propria formazione professionale ed artistica e dove tuttora risiede.
E’ soltanto intorno ai 30 anni che si avvicina più attivamente al Disegno e alla Pittura, e, soprattutto nei primi anni di sperimentazione, ne fa un uso quasi terapeutico, conseguentemente ad un lungo periodo di profondi conflitti e cambiamenti che si riflettono nel suo linguaggio artistico
Senza le influenze dei tradizionali canoni accademici di riferimento ma utilizzando forme e colori, l’artista si riconosce intimamente. Nei suoi lavori cerca di narrare se stesso attraverso la rappresentazione di paesaggi interiori, onirici o fisici, focalizzando l’attenzione su ciò che con maggior irruenza si imprime profondamente in lui. Allo spettatore quindi il risultato finale è percepito in architetture urbane o domestiche dal sapore cubista. Simone Anticaglia ha ricevuto negli anni innumerevoli premi e gratificazioni in tutta Italia. Opere sono attualmente in grandi collezioni private ed in permanenza in ambienti istituzionali.
Affascinato dai linguaggi comunicativi delle Opere Cubiste ed Espressioniste del ‘900, nonché dell’Architettura e dell’Arte Contemporanea, utilizzando compromessi geometrici, attraverso le proprie opere, tenta di trovare il modo di liberare quella luce in cui si identifica e che è intrappolata nei meccanicismi che lui costruisce simbolicamente nei suoi lavori, esprimendo un’impellente esigenza di vivere oltre che il bisogno di concretizzare a livello visivo la propria condizione esistenziale.
In alternativa, come è possibile riconoscere nelle opere più recenti, l’autore, senza trascurare tematiche di forte sensibilità sociale, sintetizza paesaggi emotivi e fisici scorporandone i colori e lasciando spazi di respiro tra architetture costruite in prospettive rigorose, oniriche o volutamente improbabili, riproducendo anche atmosfere di apprezzabile raffinatezza attraverso l’utilizzo di tinte pastello che tendono ad alleggerire le strutture compositive più solide.
Maurizio Rapiti
Nato a Sansepolcro nel 1985, Maurizio Rapiti muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte nello studio del padre, esperto copista, collaborando con lui alla realizzazione dei cosiddetti “falsi d’autore”.
Tale formazione sarà la base di un percorso che si farà via via più personale, improntato alla sperimentazione e commistione di tecniche ma sempre con lo sguardo rivolto al figurativo.
Dal 2017 Rapiti è tornato a dedicarsi ai capolavori del passato, ma questa volta filtrati dalla lente di una maturità capace di farne strumento per esibire la propria personalità.
La cura formale e la ricerca del piacere estetico restano dunque alla base di opere che sembrano prendersi gioco dei mostri sacri della pittura classica ad un osservazione più attenta svelano una critica, venata di ironia, dei nostri tempi.
Le opere classiche riviste da Rapiti finiscono per renderci protagonisti e non più solo osservatori di un Arte la cui distanza viene finalmente colmata da un linguaggio comune che dialoga con i nostri riferimenti culturali permettendoci di apprezzare, non senza la giusta dose di ironia, l’arte classica nel suo carattere universale che nella perfezione della forma artistica travalica secoli e culture.
Maurizio Rapiti trae ispirazione dai più famosi dipinti della storia dell’arte italiana, modificandone le trame originali con delle intrusioni ironiche. L’artista sceglie di reinterpretare in chiave moderna i capolavori del passato, contaminando il contesto con elementi moderni ma perfettamente aderenti ai temi. Queste anacronie creano così un cortocircuito nell’opera, dove passato e presente convivono e dialogano in modo divertente ed a volte irriverente. Sia chiaro, la dialettica visiva dell’artista non va fraintesa per una burla sia pure elegantissima, se il suo timbro è da un lato ironico e irriverente, dall’altro il suo porsi di fronte al capolavoro su cui intervenire è quanto di più rispettoso e sincero. La ricerca della citazione sottende quanto Maurizio Rapiti “frequenti”, l’arte classica. Ne conosca canoni e tecniche. Ne percepisca il respiro, tutto ciò emerge nel rigore del segno enfatizzato dall’olio. Un tratto che tanto più replica, quanto più riafferma una padronanza gestuale superiore.
Elia Alunni Tullini
Elia Alunni Tullini nasce nel 1986 a Foligno, dove attualmente vive e lavora. Fin da ragazzo dimostra estro creativo e ottime abilità manuali che affina nelle botteghe dei nonni artigiani. Apprende il mestiere dello scultore non soltanto dai mentori incontrati sul proprio percorso, ma anche dalle molte letture che, insieme a una curiosità innata, conferiscono alla sua arte un’influenza nettamente contemporanea. Scultore, ceramista, formatore e ritoccatore di cere, nel 2013 si trasferisce a Milano dove affianca i maestri delle arti bronzee della fonderia Artistica Battaglia, presso la quale foggia nella cera, nel gesso e nel bronzo numerose opere di artisti internazionali. Tornato nel suo studio folignate, mette in pratica il bagaglio di conoscenze acquisite nel figurativo, approfondendo lo studio dell’arte, in particolare le avanguardie e i surrealisti, e il pensiero filosofico. Attraverso le sue ricerche, definisce la propria visione del ruolo dell’artista nel mondo odierno, frutto di una società profondamente nichilista. Da ciò derivano le tematiche sociali presenti nelle sue opere. Introduce l’idea di una figura statica a simboleggiare la mancanza di fermento culturale dell’era moderna. La sua ricerca è in continuo divenire, nel tentativo di equilibrare nelle giuste proporzioni materia e Poetica sensibilizzandolo sulle tematiche sociali e innestando in esso degli spunti di riflessione. Nelle proprie opere predilige l’uso di ceramica e cemento: in un connubio tra tradizione e modernità, la ceramica ricalca la memoria storica e archeologica, invece il cemento armato fa riferimento alla contemporaneità, falsamente elastica e soggetta a sgretolamento. Le mostre ad oggi sono innumerevoli tra Italia ed Europa riscuotendo un grande successo internazionale arricchito da prestigiosi riconoscimenti e premi dalla critica.
La prima sensazione che arriva da un pane di argilla incellofanato o da un blocco di marmo tagliato è la violenza subita dalla materia, sputata fuori da un incubatore tecnologico. La natura crea le più nobili forme d’arte: pure, vere, incontaminate, perfette nel concetto e nella composizione chimica molecolare. Lo scultore, l’artista si trova a dover rimediare alla prima violazione rivolta alla creazione naturale perpetrata dall’estrazione e dalla lavorazione industriale che violenta la materia in modo irrispettoso. Ha il difficile compito di dover ridare la vita, di rieducare qualcosa di assopito. Attraverso la trasmutazione alchemica della materia in vita, la mano trasmette qualcosa di privato e personale a una energia già preesistente, indipendente. A volte essa respinge l’atto manuale e apparentemente razionale, ma in realtà profondamente inconscio. Ogni atto mancato, ogni virtuoso gesto scultoreo negato, è un inchino alla madre terra. Una forma di rispetto che dona alla natura il ruolo di creatrice primordiale ancor prima dell’artista che interpreta e usa ciò che essa ha creato. Solo così l’artista può percorrere la sua via verso l’elevazione spirituale. Senza subire un ulteriore stupro da parte delle emozioni che posso trasferirle attraverso la mia manipolazione, la materia è libera di manifestarsi nella propria magnificenza, uscendo dallo stampo viva. Nasce vita dal vero!
Il curatore – Massimo Magurano
Massimo Magurano (1971) studioso d’arte contemporanea, collabora con fondazioni, archivi e musei. Curatore e direttore artistico, tra le curatele si ricordano le tre edizioni di “Art Adoption New Generation” dal 2016 al 2018 e “Wonderland” del 2018, oltre a collaborazioni con il Padiglione Bolivia in occasione della Biennale di Venezia del 2017 e con le autorità cinesi; curatore della mostra sull’Esercito di Terracotta del 2019 è inoltre responsabile della rubrica “New Generation” per la rivista di settore ContemporArt. Autore del libro “La storia dell’arte dal caffè della mattina al bicchiere della staffa” edito da Bertoni Editore 2020. Collabora con molti Comuni italiani nell’ambito di progetti d’arte pubblica e linguaggi di Street Art allo scopo di valorizzare aree urbane, spesso chiamato in residenze storiche pubbliche dove interviene con progetti d’arte contemporanea e nuovi linguaggi digitali”.
Valdichiana Village, “Momenti in fiore” – Gli appuntamenti
Sabato 22 e Domenica 23 aprile.
Flower Market
All’interno della piazza Maggiore verrà realizzato un vero e proprio Flower Market, con vendita diretta di bellissimi fiori e piante! Orario 10:00-20:00
Domenica 16 aprile e domenica 14 maggio
Ventagli in fiore
All’interno di piazza Maggiore la personalizzazione di ventagli di paglia. Una calligrafa li decorerà finemente con i colori sgargianti della primavera. Orario 15:00 – 19:00.
Domenica 7 Maggio
Cappelli in fiore
All’interno di piazza Maggiore la personalizzazione e decorazione di cappelli di paglia con fiori freschi.
Orario 15.00 – 19.00.
Sabato 13 Maggio – Domenica 14 Maggio
La più bella sei tu – Speciale Festa della Mamma
Quest’anno il tuo regalo non la renderà solo felice, ma anche più bella! Per la festa della mamma, regala o regalati una seduta di trucco gratuita in collaborazione con alcuni degli store del Villaggio.
Sabato 20 Maggio
Anteprima Cantine Aperte per il Meyer
Cantine Aperte è un evento promosso in collaborazione con il Movimento del Turismo del Vino Toscano, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer. Orario 15:30 – 19:00