Di Libera Castiglioni
Un noto ex Ministro socialista della prima Repubblica sosteneva, con una buona dose di cinismo, che la politica fosse “sangue e merda”. Se per avventura avesse letto gli interventi sui social del nostro Consigliere, il Maestro, avrebbe finito per togliere la prima definizione.
Si, perché per il Maestro non solo chi amministra merita il suo disprezzo, ma anche e soprattutto quei cittadini-non pochi per la verità- che esprimono apprezzamento verso l’operato dell’Amministrazione Comunale.
Le quotidiane esternazioni del Maestro, che ormai è più presente nei social che in Consiglio Comunale, dove fa solo capolino, ci lasciano, è vero, l’amaro in bocca.
Il Consigliere Serafini da liberamente degli squadristi, balilla, fascisti, e chi più ne ha più ne metta, agli amministratori, e lo fa impunemente, come se ciò fosse naturale. Di più, allude al fatto che i concorsi pubblici del Comune siano truccati, così, a caso, per il gusto di gettare discredito.
Questo è il Maestro Serafini, un Consigliere comunale che usa il proprio rancore, il cieco risentimento come arma politica.
E non possiamo che manifestare preoccupazione per questo suo atteggiamento, che speriamo -soprattutto per lui- sia solo passeggero.