Nelle scorse settimane si presentava presso i Carabinieri della Stazione di Lucignano, una persona anziana abitante nella zona. L’uomo, visibilmente preoccupato, sporgeva formale atto di querela contro ignoti, rimanendo vittima di una truffa ad opera di sedicenti FF.OO. ed avvocati.
L’uomo riferiva ai militari che nel primo pomeriggio del giorno prima, dopo essere stato contattato telefonicamente sulla propria utenza di telefonia fissa prima da parte di un sedicente maresciallo dei carabinieri e dopo da un finto avvocato, che gli raccontava falsamente come il nipote fosse in stato di arresto, l’anziano in buonafede consegnava materialmente ad un soggetto presentatosi presso la propria abitazione degli oggetti di valore. Riferiva di non aver notato alcun mezzo in uso al presunto malfattore, visto che il giovane sconosciuto si allontanava dall’abitazione a piedi, dileguandosi.
I Carabinieri della Stazione di Lucignano a conclusione di un’attività d’indagine durata alcuni giorni, hanno individuato e denunciato all’autorità giudiziaria aretina, per le ipotesi di reato di truffa e furto aggravato in concorso, un soggetto con precedenti specifici di circa 20 anni.
L’attività investigativa, consistita nell’esame dei flussi bancari, di escussione di persone informate sui fatti, di riconoscimento fotografico e di individuazione dell’autoveicolo utilizzato, permetteva l’attribuzione di gravi indizi di colpevolezza al soggetto deferito a piede libero, con il “modus operandi” del sedicente carabiniere/avvocato, ai danni di persona anziana.
I Carabinieri continuano a raccomandare la massima attenzione a tutti e prima di decidere se aprire o meno la propria porta di casa a chi si presenta come rappresentante delle forze dell’ordine, è opportuno:
– controllare se in strada ci sia parcheggiata l’autovettura di servizio;
– capire bene il motivo della visita;
– controllare con cura il tesserino di riconoscimento per soggetti non in divisa;
– osservare, per quanto possibile, i particolari dell’uniforme e degli accessori.
Nel dubbio anche minimo contattare il 112.