Castiglion Fiorentino, il Pd: “Castello di Mammi: le provocazioni ci fanno un baffo”
Visto che all’assessore Lachi, in un articolo di giornale, sulla vicenda di Mammi, si permette di fare lo spiritoso, è bene dire le cose come stanno.
Primo, sarebbe interessante capire come si è arrivati alla vendita della canonica di Mammi e dei terreni annessi e perché, a quanto pare, è arrivata una sola offerta. Chi era informato della cosa? E soprattutto chi lo aveva informato?
Secondo, non esiste sulla faccia della terra che un Assessore faccia da procuratore a dei compratori (stranieri) per l’acquisto di un immobile e di un terreno nel comune che amministra. Lo sapete perché? Perché quell’edificio o quel terreno avranno bisogno di licenze, permessi, concessioni da parte del comune e chi ha rappresentato la proprietà nella compravendita è in palese conflitto di interessi.
Terzo, il comune non ha esercitato la prelazione, scelta legittima, ma perché l’ha fatto in silenzio, senza permettere a nessun altro, magari qualche castiglionese o qualche associazione, di poter concorrere all’acquisto di un immobile così importante per la nostra storia?
Quarto, il comune era stato allertato, si dice con una lettera anonima, di quello che stava accadendo. Le lettere anonime non devono essere prese in considerazione dice il sindaco. Giusto, se si tratta di lettere che ledono l’onorabilità delle persone ma se segnalano fatti illeciti: discariche abusive, abbattimento di alberi, lavori irregolari non viene la curiosità al primo cittadino di mandare qualcuno a controllare? Perché aspettare i carabinieri? Magari se si interveniva subito si limitavano i danni.
Quinto, è stato l’avvocato Lachi a dire che avrebbe preso le difese di coloro che hanno aperto un cantiere abusivo nel comune che amministra. Noi abbiamo detto che la cosa non solo è inopportuna ma sgradevole da tutti i punti di vista, anche se il comune non è parte civile, perché in ogni caso la pubblica amministrazione è coinvolta. Lo vedete bene un assessore alla cultura che difende degli imputatati in un processo in opposizione al ministero dei beni culturali? Ridicolo.
Sesto, il Pd non ha mai venduto la propria sede perché non era il proprietario e tanti anni orsono, chi ha ceduto il palazzo, l’ha fatto nel rispetto delle regole. Se oggi noi solleviamo il tema Mammi è perché le regole stavolta non sono state rispettate. Forse l’Assessore Lachi voleva fare da procuratore anche nella vendita della sede del PD?