Parla Tito Ghezzi, l’organizzatore della serata che era prevista domani sera con #SimbaLaRue come special guest ma annullata dopo che il comune di #CastiglionFiorentino e #Arezzo hanno espresso la loro contrarietà al personaggio. “Non da il buon esempio ai giovani, non è un ospite gradito” avevano detto io sindaco di Castiglioni Mario Agnelli e il vice sindaco di Arezzo Lucia Tanti.
ecco cosa ha detto:
Ho atteso alcuni giorni per “dire la mia” rispetto a quanto avvenuto xche reputavo fosse giusto attendere il tempo necessario affinché qualsiasi tipo di pregiudizio lasciasse spazio ad un confronto sereno e, sopratutto, costruttivo come mi e’ sempre piaciuto fare.
Sono un organizzatore di eventi e non un sociologo o un critico musicale, non ho mai giudicato i ragazzi dal momento che il mio mestiere mi ha concesso il privilegio di vederne sfilare sotto a miei occhi, tre generazioni a da adulto posso comprendere assolutamente che il linguaggio di cui sono farciti i testi di questo tipo di musica possa risultare a volte disturbante come capisco altrettanto assolutamente che questi sentimenti facciano ancora più breccia in un periodo nel quale le cronache ci restituiscono brutti episodi di violenza nei quali vittime e carnefici sono, purtroppo, giovanissimi.
Si parla spesso di “cultura”: un termine di cui molti si riempiono la bocca a vario titolo e spesso a sproposito ma ci siamo mai chiesti che cosa sia davvero la cultura?? Perché se e’ vero che rappresenta l’insieme degli usi, dei costumi e del linguaggio di un popolo in un determinato periodo storico credo sia innegabile che da un punto di vista almeno musicale la trap rappresenti la “cultura” di buona parte dei ragazzi di oggi così come lo e’ stato il rap ed il rock per le generazioni che li hanno preceduti e che in termini di linguaggio non erano certo più edulcorati.
Era diversa la percezione degli adulti di oggi che erano i ragazzi di ieri
incompresi a loro volta negli usi nei costumi e nei linguaggi, dai propri padri nell’alternarsi di quello scontro generazionale che e’ naturale nella sua ciclicità.
“Oggi ci piaccia o meno, il linguaggio dei nostri ragazzi e’ riflesso nei versi delle canzoni che ascoltano nei loro AirPods e che tanto ci scandalizzano. Vogliamo davvero capire, se possibile o giusto, cambiare direzione??? Allora occorre non nascondere la testa sotto la sabbia ma iniziare un lavoro enorme che parta dall’ascolto rompendo il silenzio dell’indifferenza in cui spesso, noi adulti, li lasciamo.
Ma la censura no!!!
Non e’ mai stata la soluzione,
In nessun luogo,
In nessun tempo!!!!