Cortona, Paolo Giulierini presenta «L’Italia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici»

Ultima fatica letteraria dellex direttore del Mann e del Maec, appuntamento domenica 18 febbraio

È Paolo Giulierini il protagonista del prossimo incontro della rassegna «Domenica al Museo», il 18 febbraio alle ore 16 al Maec. «Gli italici – scrive lautore – possono aiutarci a diventare veri italiani». Già Direttore del Mann, Museo archeologico nazionale di Napoli e del Maec, Museo dellAccademia etrusca e della città di Cortona; Paolo Giulierini presenterà il suo nuovo libro «LItalia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici».

Durante la presentazione Paolo Giulierini illustrerà quanto sia fondamentale l’incontro di tanti popoli, di identità diverse, quale tratto caratterizzante della nostra storia ed elemento di ricchezza culturale per lItalia. Al termine della presentazione, seguirà ilfirma copie.

Il nostro Paese appare il più delle volte erede per eccellenza della civiltà romana. Ma se percorriamo l’Italia da nord a sud scopriamo che prima ancora che Italiani siamo stati Italici: in ogni regione la toponomastica, i monumenti, i reperti archeologici, le tradizioni etnografiche, persino le abitudini alimentari e culinarie raccontano la storia di popoli che a partire dall’età del Ferro si sono frequentati, confrontati, scontrati. Celti, Veneti, Liguri, Etruschi, Sardi, Latini, Sanniti, Lucani, Piceni, Campani, Punici, Enotri, Siculi e molti altri hanno lasciato ovunque tracce preziose per capire com’era l’Italia prima dell’avvento di Roma.

Con la competenza dell’esperto e il passo del divulgatore, Giulierini ci presenta gli Italici che siamo stati, ne approfondisce il rapporto con il territorio, le modalità insediative, la religione, la lingua e la scrittura, senza tralasciare il fondamentale incontro con i Romani e quello che ne è seguito. Questo libro è un saggio sulla meravigliosa complessità del nostro Paese, una guida per innamorarsi, oltre che di tutte le sue bellezze, anche delle genti che lo hanno abitato in tempi remoti, e che ancora ci parlano: di loro ma anche di noi, da sempre popolo in cammino che a ogni tappa aggiunge un viandante alla carovana.