Dinanzi alla crisi dei prezzi e alle follie Ue che minacciano l’agricoltura nazionale proseguono gli incontri territoriali “Orgoglio Coldiretti” nell’ambito del territorio provinciale. Iniziativi nella metà del mese di gennaio continueranno fino a marzo con date in tutte le vallate e ad Arezzo.
Un’occasione per parlare dei risultati già ottenuti, come il ritiro del regolamento agrofarmaci che prevedeva il dimezzamento dei prodotti fitosanitari disponibili, e soprattutto per confrontarsi sui problemi che interessano le singole filiere e sulle prossime battaglie da combattere.
“Noi siamo la principale organizzazione di rappresentanza in Italia e in Europa – sottolinea il Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – e dobbiamo anche saper tramutare quelle che sono le richieste in progetti e in risposte, non ci possiamo limitare a evidenziare quelle che sono le proposte, stiamo incontrando in queste settimane le nostre 4000 aziende per confrontarci sui temi quali l’aumento dei tassi di interesse, i costi di produzione aumentati a causa delle guerre, l’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell’Unione Europea – ha spiegato Castellucci – che stanno determinando situazioni di difficoltà in numerose aziende. A livello nazionale sono necessari alcuni interventi che rispondano innanzitutto alla difesa del reddito delle aziende agricole. Come richiesto nei mesi dalla nostra organizzazione, è importante il ripristino dell’esenzione dell’Irpef agricola e lo sgravio contributivo per le nuove imprese agricole aperte da giovani. Importante l’annuncio dell’inserimento nel Milleproroghe della proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, come da noi richiesto”.
Serve lo stop anche alle vendite sotto i costi di produzione e più controlli contro le pratiche sleali. Dopo aver denunciato la Lactalis sul prezzo del latte, Coldiretti è pronta a fare lo stesso su tutte le filiere rilanciando la raccolta di segnalazioni da parte dei soci. Sulle emergenze agricole è necessario il decreto attuativo con un primo stanziamento per le filiere in crisi.
In Europa, come accaduto per la guerra in Ucraina e per il Covid, serve che la Commissione Ue adotti un quadro temporaneo specifico per la crisi del settore agricolo europeo. Un intervento che semplifichi la possibilità per gli Stati membri di erogare un aiuto diretto a diminuire i costi delle imprese o indennizzare da danni subiti nelle emergenze e nelle crisi. Allo stesso tempo si propone di poter aumentare i fondi per gli aiuti diretti Pac in modo da compensare l’inflazione non conteggiata oggi. Per attutire l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse bancari, combinato con l’inflazione e l’incremento dei costi di produzione, è poi necessaria una moratoria dei debiti delle imprese agricole a livello europeo.
“Chiediamo anche la cancellazione definitiva delle regole europee che impongono di lasciare terreni incolti, è insensato impedire agli agricoltori europei di produrre in tutte le campagne a disposizione, per poi aumentare le importazioni dall’estero da paesi che non rispettano i nostri standard – ha spiegato Castellucci – occorre poi dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei. E va allargato il fronte del no al cibo artificiale. Dopo che abbiamo raccolto oltre 2 milioni di firme è arrivata la legge italiana sullo stop agli alimenti a base cellulare che è stata presa ad esempio da altri stati, mentre ben 12 Paesi hanno sottoscritto un documento che prevede una “moratoria” su questo tipo di prodotti”.
Per produrre cibo sano e di qualità occorre poi una giusta remunerazione, un giusto reddito per gli agricoltori. Sostenere gli accordi di filiera serve proprio a costruire mercati più equi, con una più giusta distribuzione del valore. Da questo punto di vista è fondamentale legare la nuova Pac ad un rafforzamento della direttiva Utp contro le pratiche sleali.
“Negli incontri territoriali – si avvia a concludere il Presidente Castellucci – viene affrontato anche il tema del fotovoltaico a terra per cui servirebbe un decreto immediato del Ministero dell’Ambiente sulle aree idonee per fermare le speculazioni, focus anche sulla fauna selvatica, bisogna fare di più riducendo la pressione dei cinghiali sulle colture, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le terre. Sul lavoro agricolo chiediamo di contenere i costi indiretti e ridurre la burocrazia in linea con i nostri competitor come Francia e Spagna. E vanno velocizzate le procedure di rilascio dei visti d’ingresso da parte dei consolati italiani all’estero per i lavoratori stagionali agricoli di cui al decreto flussi”.
Gli appuntamenti proseguono anche nelle prossime settimane in Valdichiana, Valtiberina, Arezzo, Valdarno e Casentino.