Le operazioni previste dal protocollo prefettizio hanno portato alla rimozione e poi al brillamento, in area sicura, dei pericolosi ordigni della Seconda Guerra Mondiale rinvenuti dai Carabinieri Forestali
Nei primi giorni di aprile i Carabinieri Forestali di Subbiano hanno segnalato il ritrovamento di 76 ordigni bellici inesplosi nel territorio boscato di Subbiano: 43 bombe da mortaio da 2 pollici, 23 bombe da mortaio da 2 pollici fumogene, 9 bombe da mortaio da 3 pollici e una granata da fucile. Gli ordigni sono stati ritrovati dai militari in tre differenti aree, nel raggio di circa un chilometro, dove pare che alla fine della seconda Guerra Mondiale i tedeschi avessero una linea di sbarramento all’avanzata degli Alleati.
Secondo quanto previsto dal protocollo, prontamente avviato dai militari, è intervenuta la compagine altamente specializzata del Genio Pontieri dell’Esercito Italiano che ha prelevato, nella giornata di ieri, gli ordigni pericolosi per farli brillare all’interno di una cava dismessa poco distante, con il supporto di tutte le varie figure attivate dal protocollo, compresi i Carabinieri Forestali.
È possibile, in aree soprattutto montane, imbattersi in ordigni bellici inesplosi, spesso risalenti ai due conflitti mondiali. Qualsiasi oggetto metallico che ricorda un pesce, potrebbe essere un colpo da mortaio; oppure un corpo di forma rettangolare o circolare che fuoriesce dal terreno come se fosse un tasto, potrebbe essere una mina.
La prima cosa da fare è non toccarli e chiamare subito le Forze di Polizia per segnalare il ritrovamento e, soprattutto, non divulgare la notizia per non incorrere in pericolose curiosità o angoscianti allarmismi: esiste un protocollo attivo a livello nazionale che, con velocità e sicurezza, interviene per scongiurare qualsiasi evento nocivo all’incolumità pubblica.