“Penso che ogni cosa, piccola o grande che sia, necessiti di rispetto, di cura, di protezione per sopravvivere al tempo e alla decadenza.
Ecco qui un esempio, piccolo ma grande, è un esempio di arte e sapete quanto l’arte faccia parte di me, un esempio di come l’arte possa sopravvivere al tempo, se curata e protetta.
E come l’arte può sopravvivere al tempo così anche un segno di riconoscenza, di riguardo gesti di affetto, di amicizia, di gentilezza, di rispetto di amore, possono essere eterni perché sono anch’essi una forma di arte.
Perciò facciamo tutti sempre tutto il possibile perché la nostra vita sia un’opera d’arte”.
È questo il pensiero postumo di Mario Naldi letto questa mattina dalla moglie Gioia Locatelli durante lo scoprimento della targa dedicata “Agli amici del Gruppo 7 + 1” in memoria di Mario Naldi apposta sopra la fontana di piazza Sant’Agostino.
All’iniziativa erano presenti, tra gli altri, gli amici di una vita, quelli delle scorribande giovanili e dei momenti spensierati dell’età adulta, Leo Gallorini, Giorgio Funghini, Franco Busatti, Nino Benci e Mario Domenichelli. E proprio quest’ultimi due a nome del “Gruppo dei 7”, del quale faceva parte anche Vittorio Baroncini, hanno portato la testimonianza.
“Da piccoli avevamo dato a questa piazza tre simboli: l’acqua che ci rinfrescava quando giocavamo, il pallone che era il nostro ‘amico’ numero uno e l’ospedale perché dopo le immancabili cadute gli infermieri ci medicavano prontamente per poi ritornare a giocare. In questo mese abbiamo rivissuto tanti ricordi e provato intense emozioni. Mario è stato sempre innamorato del suo paese, come del resto lo era suo padre, Rossano, due persone dall’altro senso civico. E proprio da una idea di Mario abbiamo pensato di ristrutturare la fontana. Ed oggi siamo qui” hanno raccontato, Nino Benci e Mario Domenichelli.
Così da un espressa richiesta dei “7 più 1” capitanati dall’indimenticato Dottor Mario Naldi, nacque la volontà di ristrutturare la fontana di Piazza Sant’Agostino. Oggi si è tenuta questa semplice cerimonia che parla di amicizia, vicinanza, amore per il proprio paese che fa da preludio ad una riqualificazione complessiva della zona che potrà dirsi conclusa quando sarà interamente recuperata la millenaria Chiesa di Sant’Agostino, una delle più antiche del centro storico.