“Grazie al livello di efficienza delle reti ed alla presenza dell’approvvigionamento di Montedoglio, che ha un livello superiore al livello assunto nello stesso periodo degli anni precedenti, possiamo confermare la garanzia di approvvigionamento e l’assenza di criticità negli acquedotti presenti nel territorio comunale di Castiglion Fiorentino”.
È questa la “fotografia” sullo stato delle risorse e sull’approvvigionamento idrico nel nostro territorio effettuata da Nuove Acque e arrivata a Palazzo San Michele all’indomani dell’interrogazione presentata durante l’ultimo consiglio comunale dal gruppo “Rinascimento Castiglionese.
La rete idrica castiglionese si sviluppa per complessivi 100,8 km di cui 84,6 km di condotte di distribuzione e i restanti 16,2 km di condotte di adduzione.
• acquedotto del capoluogo, che da solo rappresenta il 90% del volume distribuito, alimentato dalla risorsa proveniente dall’invaso di Montedoglio e potabilizzata presso l’impianto “La Nave” che poi alimenta l’impianto di sollevamento “Il Pino”. Questo impianto alimenta a sua volta il serbatoio di p.zza Garibaldi che serve le utenze del centro storico e dell’area urbana del capoluogo fino alle utenze di via Aretina, dell’area artigianale, di Manciano, La Nave e la Noceta Alta. Sempre dall’acqua potabilizzata al potabilizzatore della Nave vengono alimentati gli acquedotti di Gaggioleto-Pieve di Chio, Santa Cristina, Santo Stefano, Pergognano e Pievuccia;
• acquedotto di Montecchio, recentemente collegato al capoluogo;
• acquedotti di Brolio alimentato da pozzo al servizio dell’omonima località;
• acquedotto di Alteto alimentato da sorgenti a servizio dell’omonima località;
• acquedotto di Mammi-Senserini alimentato da sorgenti e pozzo al servizio delle omonime località;
Nel corso degli anni sono stati effettuati interventi di ottimizzazione della pressione così da assicurare gli standard previsti ed al contempo preservare il patrimonio da possibili rotture dovute a pressioni troppo elevate. Tutti i sistemi acquedottistici sono, infatti, telecontrollati in modo da avere contezza di eventuali portate anomale che potrebbero prefigurare la presenza di perdite occulte così da poter intervenire tempestivamente per la loro ricerca e riparazione.
Tutte le azioni portate avanti in questi anni che vanno dall’attività di ottimizzazione delle pressioni alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento dell’acqua proveniente dalla diga di Montedoglio hanno consentito di mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico anche a fronte delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Entro il 2025, inoltre, anche con il contributo dei fondi PNRR, sono previsti ulteriori interventi nella rete acquedottistica, che consistono nell’implementazione del numero di distretti del capoluogo e nell’ottimizzazione delle pressioni in rete mediante l’installazione di idro-valvole per ridurre ulteriormente il valore delle perdite.