Cortona, Circolo Gino Severini: le opere di tre soci esposte nella Saletta del Teatro Signorelli

Una triade di artisti è stata presente a Cortona presso la Saletta del teatro Signorelli, per arricchire, con le loro opere, gli intrattenimenti e le attrazioni che offre la cittadina etrusca nel periodo natalizio.

L’iniziativa è stata curata del Circolo Gino Severini con il patrocinio del comune di Cortona. Proprio per onorare degnamente questo momento di religiosità e di riflessione, la Saletta è stata addobbata, esternamente, con delle luminarie artistiche realizzate da Marco Santiccioli, che hanno ottenendo molto gradimento.

Gli artisti che hanno esposto dal 21 al 31 dicembre, soci del circolo, sono Catia Tucci, Vento e Sara Sajeva. Tre anime e spiriti completamente diversi fra loro, ma che insieme raccontano le sfaccettature del vivere di tutti. La prima, ossia la Tucci, con il suoi colori espressi da morbide e fluttuanti pennellate, ci porta in un mondo fantastico fatto di sogni che vanno a saziare quella necessità di amore universale, mista alla speranza che è presente in quasi tutti i suoi quadri.
Vento invece si divide tra opere romantiche che ci riportano ad un passato dominato dal misticismo e dalla perfezione, che ritroviamo nel rigore delle forme e la delicatezza dei colori, che si contrappongono ad opere che ci portano verso il futuro, con dipinti “scomposti e al tempo stesso composti” dove si ritrova il pensiero “Janusiano” che segue la tecnica detta dripping in cui agiscono vari elementi come la forza di gravità, il movimento del corpo, la sottile consistenza della pittura.

Per i profani le opere di Vento possono sembrare semplicemente una festa danzante di tanti colori, ma in realtà nascondono un pensiero molto profondo. Poi c’è Sara Sajeva che ci propone opere, apparentemente, classiche ma che invece narrano le problematiche del vivere moderno, molto legate all’essere donna, e quindi i capelli, importante simbolo di energia, fertilità, bellezza e sessualità, ma che nelle opere dell’artista sono frastagliati da pennellate, o meglio sottolineature, bianche che ci indicano il peso di questi simboli; e ancora case che al posto delle finestre hanno degli occhi enormi, come a dire che il fuori può non essere sicuro. Insomma questi tre artisti raccontano tre mondi diversi tra loro ma sicuramente interessanti