Oggi pomeriggio Castiglion Fiorentino si è stretta in un grande abbraccio collettivo attorno al suo grande campione Fabrizio Meoni, nel giorno esatto in cui vent’anni fa, l’11 gennaio 2005, perse la vita in un incidente durante una tappa della Dakar.
Decine di moto, con in testa il figlio Gioele in sella alla propria, si sono ritrovate alle 14:30 nei pressi della statua dedicata a Meoni lungo la Sr71. Prima della partenza del corteo verso il cippo Meoni che si trova vicino al Passo della Foce, il Sindaco di Castiglion Fiorentino, accompagnato da Gioele Meoni, ha deposto due rose sulla statua. Una rosa blu, dedicata a Fabrizio, e una di colore rosa per la figlia Chiara.
“Trovatemi un uomo che dopo vent’anni dalla sua scomparsa fa salire così alto il rombo dei motori e vibrare così forte il cuore delle persone che lo hanno conosciuto”, dichiara il Sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli. “Ma anche e soprattutto di quelli che non lo hanno conosciuto. Per questo, conclude Agnelli, ho sempre definito Fabrizio Meoni più vivo dei viventi”.
Vicino alla statua dedicata al padre, poco prima della partenza del corteo verso il cippo, un commosso Gioele Meoni ha dichiarato: “È un giorno speciale, ma per me non tanto bello. Sicuramente, come dimostrano tutte le persone che sono qui oggi, è un giorno particolare. Io preferisco altre giornate, come il 31 dicembre, per il compleanno. Oppure quando tornava dalla Dakar, specialmente quando tornava a casa da vincitore. Sicuramente è stato un grande babbo – prosegue Gioele – Per la prima volta vivo l’11 gennaio con una consapevolezza diversa, soprattutto dopo aver corso la Dakar. E lui era in moto con me. Nei castiglionesi ha lasciato un gran vuoto”.
Dopo la cerimonia di deposizione delle rose, e un commovente giro di tutte le moto intorno alla statua, il corteo è partito. Una volta arrivati al cippo, tutti i motociclisti (circa una settantina) presenti al cippo hanno poi srotolato una toccante gigantografia di Fabrizio insieme alla figlia Chiara.