Morte sul lavoro di Manuel Cavanna, patteggiano i due imputati: condanne inferiori ai due anni
La vicenda giudiziaria sulla morte di Manuel Cavanna, il 23enne deceduto sul lavoro il 19 aprile scorso alla ditta Elle Emme di Tre Berte, si è chiusa con il patteggiamento dei due imputati. Comminate condanne inferiori ai due anni per il datore di lavoro e il conducente del mezzo, i due imputati iscritti nel registro delle notizie di reato. Nei loro confronti era contestato il reato di omicidio colposo, aggravato dal mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro per uno di questi.
Il giudice per l’udienza preliminare di Siena, Chiara Minerva, ha accolto la richiesta della procura e delle difese. Il patteggiamento ha portato a pene inferiori ai due anni: un anno e sette mesi per un uomo di 69 anni di Centoia e un anno e sei mesi per un 47enne di Chianciano Terme.
Manuel Cavanna stava lavorando a dei collaudi nell’azienda di Tre Berte quando venne colpito al torace da un tubo di ferro. L’impatto fu fatale: per il giovane operaio non ci fu nulla da fare. Le indagini condotte dalla Procura portarono all’iscrizione nel registro degli indagati del datore di lavoro e del conducente del mezzo su cui si trovava la vittima. Il pubblico ministero contestò l’omicidio colposo aggravato dalle violazioni delle norme sulla sicurezza. Dopo mesi di accertamenti, il pm chiese il rinvio a giudizio dei due imputati. A novembre dello scorso anno, difese e Procura raggiunsero l’accordo per il patteggiamento, che è stato formalmente accettato nell’udienza di ieri. Con la sentenza del Tribunale di Siena, il caso si chiude con una pena concordata tra accusa e difese, senza arrivare a un processo dibattimentale.