Ronda Ghibellina, Castiglion Fiorentino: la quindecisima edizione tra ecologia e sfide metereologiche

La 15ª edizione della Ronda Ghibellina che si è appena conclusa, resterà impressa nella memoria di tutti per una serie di motivi.

Il primo in assoluto la mancanza di Renato Menci, il padre, l’ideatore, il fondatore della Ronda.
In secondo luogo sarà ricordata per l’importante svolta green.


In questa 15esima edizione per la prima volta, l’organizzazione ha puntato su un approccio sostenibile, promuovendo iniziative come la raccolta differenziata lungo il percorso e ai ristori e inserendo il progetto Moaconcept: un contenitore dedicato alla raccolta di scarpe usate.

Attraverso Moaconcept, le scarpe obsolete verranno riciclate e la gomma delle suole sarà destinata ad altri scopi, promuovendo il riuso e la riduzione dei rifiuti.
Un’iniziativa che unisce sport e consapevolezza ambientale, dimostrando come il trail running possa essere anche un veicolo di cambiamento positivo.

Tuttavia, l’edizione di quest’anno sarà ricordata anche per le sfide imposte dal meteo.

In questo 26 gennaio una grandinata improvvisa, decisamente fuori stagione, ha colpito il tracciato cogliendo di sorpresa organizzatori e atleti e mettendo a dura prova quest’ultimi.
Il brusco calo delle temperature ha causato difficoltà non trascurabili, portando alcuni partecipanti al ritiro a causa dei primi sintomi di ipotermia.

Sul fronte sportivo, la Ronda verrà ricordata anche per lo straordinario livello degli Azzurri della Nazionale Italiana di Trail Running che hanno dominando le classifiche.
Nonostante le difficoltà climatiche, questi undici atleti hanno dimostrato grande preparazione e resilienza, consolidando la loro leadership in questa disciplina.

La 15ª edizione della Ronda Ghibellina sarà quindi ricordata come un’edizione simbolo: un tributo a chi l’ha resa possibile, un passo verso un futuro più sostenibile e un esempio di resilienza difronte alle difficoltà.