Carnevale di Foiano, gli “uscioni” e il taglio del nastro. Prima domenica: i carri nel mirino della giuria

Ieri domenica 9 febbraio si è ufficialmente aperta la 486° edizione del Carnevale di Foiano.

Una prima giornata dedicata completamente ai carri che, nonostante un meteo che nei giorni scorsi prometteva acqua a catinelle, si sono mostrati nella tradizionale apertura degli “uscioni”, facendo partire in tutto e per tutto il Carnevale di Foiano.

Sebbene per i “foianesi” sia l’uscita dei carri a dare il via al tutto, è stato il taglio del nastro e la consegna della chiave del “regno di Re Giocondo” da parte del sindaco Jacopo Franci e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a ufficializzare l’inizio della manifestazione.

I bambini sono stati i primi protagonisti della giornata con la tradizionale parata Disney e con la presentazione della “Parata Strampalata”, una mascherata creata proprio dagli studenti dei plessi della scuola primaria dell’Istituto Omnicomprensivo G. Marcelli e realizzata con l’utilizzo di materiali di consumo presenti in tutte le abitazioni.

«Il sole bacia i belli» ha dichiarato il sindaco Franci, e il Carnevale ieri ha contagiato anche il meteo che alla fine ha regalato a Foiano un’inaspettata giornata di sole, per il momento più atteso di tutta la prima giornata: le sfilate dei carri davanti alla giuria.

Come da estrazione il primo a “scendere” in piazza è stato il Cantiere Nottambuli con “Liberi dal Dominio”.
Una parodia di “I want you for U.S. Army” lo slogan con cui gli USA reclutavano giovani militari nel 1812, quando combattevano contro l’Inghilterra. Il carro giallo nero è una parodia della propaganda bellica che mira all’arruolamento.

Secondo a sfilare il cantiere Azzurri con “Canto d’Amore”. Citazioni di Calvino e De Chirico si alternano nell’opera che punta il dito verso la cattiva valorizzazione dei beni artistici di cui il Paese è ricco, ma sembra non accorgersene.

Seguito dal cantiere Rustici con “Alla ricerca del Canto Perduto” che ci porta nei meandri dell’opera dantesca in cui Caronte accompagna Dioniso alla ricerca delle anime custodi dell’arte, del teatro e della poesia.

A chiudere la Kermesse il cantere di Bombolo con “Sul filo del Rasoio” che affronta i dilemmi dell’IA. Una nuova sfida che contrappone l’artificio all’uomo, una partita che si gioca in un piccolo spazio dove l’uno o l’altro possono prevalere.

L’appuntamento con i giganti di cartapesta è per domenica 16 febbraio, dove a darsi battaglia davanti alla giuria non saranno i carri, ma bensì le mascherate che interpreteranno le loro coreografie a rimarcare il senso della rappresentazione scelta dal loro cantiere.