Si apre oggi il processo a carico di Sandro Mugnai, l’artigiano di San Polo accusato di omicidio volontario per aver sparato e ucciso il vicino, Gezim Dodoli, il giorno dell’Epifania 2023. L’uomo rischia fino a 21 anni di carcere.
La risonanza mediatica del caso
La vittima, 59 anni, era alla guida di una ruspa con la quale stava demolendo l’abitazione di Mugnai quando quest’ultimo ha aperto il fuoco dalla finestra di casa sua contro Dodoli. La difesa sostiene che l’artigiano abbia agito per legittima difesa, ritenendosi in pericolo e senza possibilità di fuga. L’eco mediatico della vicenda è stato fortissimo, tanto che ad Arezzo è nato un comitato di sostegno a Sandro Mugnai.
L’udienza di oggi
Oggi in corte d’assise al tribunale di Arezzo, presieduta dalla giudice Annamaria Loprete, si terrà la prima udienza, dedicata alla calendarizzazione delle prossime tappe processuali e alla presentazione delle liste dei testimoni. Attesi in aula parenti della vittima, consulenti tecnici e investigatori.
Uno dei punti chiave del dibattimento sarà stabilire se i colpi di fucile siano stati esplosi prima o dopo l’attacco alla casa di Mugnai. La famiglia di Dodoli sostiene che gli spari siano partiti prima che la ruspa colpisse l’edificio, mentre una perizia della difesa avvalora la tesi opposta.
L’iter giudiziario
Inizialmente, l’accusa nei confronti di Mugnai era di eccesso colposo di legittima difesa, e la richiesta di condanna avanzata dalla Procura era di 2 anni e 8 mesi. Tuttavia, l’avvocato di parte civile chiese la riqualificazione del reato in omicidio volontario, escludendo la scriminante della legittima difesa. Una svolta decisiva arrivò con la sentenza dell’ottobre 2024, che accolse la richiesta e aggravò la posizione processuale di Mugnai, portandolo a dover affrontare un’accusa ben più grave. Ora, la parola passa ai giudici.