L’Allegra brigata del Cam conquista il primo premio al Festival delle abilità differenti

Successo per «L’allegra brigata del Cam», la compagnia composta dagli ospiti della struttura cortonese è risultata vincitrice del Festival internazionale delle abilità differenti. L’annuncio arriva da Maria Rosaria Stigliano, regista della performance che ha convinto gli organizzatori del festival aal’interno del quale si è svolta la XIII edizione del concorso Open Festival dedicato alle compagnie emergenti di teatro, danza, musica e cortometraggi. Quest’anno il Cam Residenze Sanitarie con la sua Compagnia L’Allegra Brigata ha preso parte al Festival e, dopo aver ricevuto la comunicazione di essere rientrata tra le 5 compagnie finaliste, è arrivata la proclamazione. Il premio come compagnia vincitrice del festival è arrivato grazie alla performance “Irresistibile Infinito”.
«Per noi questo risultato non è solo il premio per un lavoro caparbiamente svolto durante questi difficili mesi ma linfa vitale, ossigeno puro per continuare ad andare avanti e superare i quei tanti ostacoli che ogni giorno la vita riserva – Stigliano – E’ urlare si alla vita in qualunque forma essa si presenti e un segno di speranza e la dimostrazione che tutto è possibile senza ostacoli e barriere che tante volte sono solo limiti mentali posti dalla paura di confrontarsi con la diversità».
‘Irresistibile infinito’ è la rilettura che gli ospiti del Cam hanno ridato alla poesia di Giacomo Leopardi: «L’abbiamo messa in scena usando sia l’esperienza recitativa che l’uso del corpo – dichiara la regista – Il lavoro nasce da più lontano: tutto è iniziato nel nostro laboratorio di scrittura creativa dove utilizzando la tecnica del ‘caviardage’ abbiamo scelto le parole da tenere, quelle da buttare e trasferendo questa tecnica nel laboratorio di teatro abbiamo fisicamente giocato a lanciare le parole, poi come accade nel lavoro dello scultore e nella tecnica michelangiolesca , abbiamo tolto il superfluo e questo è rimasto un esercizio che abbiamo tolto come materia superflua dalla nostra performance e di questo momento è rimasto il senso, il suono delle parole che ci hanno colpito forse perché ci piaceva il suono, forse perché ne conoscevamo il significato»
La preparazione di questa performance è avvenuta durante il blocco pandemico, quando anche al Cam sono stati applicati tutti i protocolli di sicurezza.
Per Monica Morini, una delle componenti della giuria: «in questo lavoro c’è un’estetica che riflette un’etica», per Bernardino Bonzani, regista e attore, quello del Cam «è un modello da seguire, perché si mette al centro la persona».
«Al centro della performance – spiega Maria Rosaria Stigliano – c’è l’immaginazione e la sua forza capace di superare gli ostacoli che ogni individuo ha davanti a sé, l’immaginazione che consente di oltrepassare le barriere che ostacolano la vista esteriore e soprattutto interiore. In scena ci sono solo gli ospiti della residenza sanitaria che in autonomia gestiscono gli spazi e le coreografie di teatro danza studiate perché calzino come un vestito su misura affinché ognuno possa sentirsi a suo agio e quindi libero».
I partecipanti alla performance sono Letizia Rossi, Roberta Ciani, Claudio Pretini, Giampietro Mairo, Patrizio Mosconi, Michael Chiavacci, Vincenzo Calvani, Alessandro Iacobelli, Omar Paradisi e Danilo Sciatta.