La Toscana si trova al primo posto per imprese agrituristiche rosa con una quota del 20% sul totale nazionale. Un’impresa agricola su tre (31,2%) è rosa: sono 12.291 di cui 1.734 agriturismi, in leggero calo nel 2021; sfiorano il 30% le aziende rosa dell’aretino.
Le donne conducono la rivoluzione ecologica nelle campagne dimostrando di saper coniugare la sfida con il mercato, la qualità della vita e la tecnologia, una spiccata sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, la promozione dei prodotti tipici e del territorio spingendo la multifunzionalità verso nuovi orizzonti. “Le imprese femminili hanno dimostrato, in questo delicato momento, insieme ad una straordinaria capacità di spingere la multifunzionalità verso orizzonti ancora inesplorati, di sperimentare nuovi modelli di gestione dell’attività basati sulla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni, e più in generale materiali second life, unito al bisogno di ridurre il consumo di suolo e le risorse energetiche come l’acqua non solo per una semplice ragione economica – sottolinea Elena Bertini, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Toscana e Arezzo – guidano la transizione ecologica nelle campagne consapevoli dei cambiamenti climatici e sono tra le più attive nel campo del biologico e dell’accoglienza dove conducono quasi un agriturismo su due determinando il primato nazionale. Sono proiettate nel futuro e rappresentano un modello sano, sostenibile, creativo, etico”.
A dirlo sono Coldiretti Toscana e Donne Impresa Coldiretti in occasione dell’iniziativa “L’agricoltura è già donna. Storie, strategie ed economia circolare” che si è tenuta questa mattina all’Innovation Center della Fondazione CRF a Firenze, iniziativa alla quale ha partecipato una delegazione di imprenditrici agricole aretine guidate dal Presidente Lidia Castellucci e da Elena Bertini Responsabile Donne Impresa Toscana ed Arezzo. “Durante questa giornata abbiamo potuto osservare e celebrare l’esperienza e la formazione di tante imprenditrici donne aretine e toscane che hanno mostrato come attraverso l’agricoltura siano riuscite a trovare la gratificazione per il proprio lavoro ed il proprio impegno – spiega Lidia Castellucci, Presidente Coldiretti Arezzo – queste giovani imprenditrici stanno infatti scommettendo ed investendo coraggiosamente con successo su temi come la sostenibilità ambientale e l’economia circolare in agricoltura valorizzando con tenacia il territorio e le sue eccellenze”.
L’azienda rosa multifunzionale e sostenibile è stata infatti la protagonista del salone dell’economia circolare. Tra le imprenditrici aretine presenti a testimonianza di questa rivoluzione vi era anche Mariateresa Baroni dell’Azienda Agricola Villa di Castro di Caprese Michelangelo e membro del Comitato Giovani di Coldiretti Arezzo che nel pieno della pandemia ha ripreso l’azienda di famiglia donandole nuova vita attraverso la valorizzazione del celebre Marrone di Caprese Michelangelo. “In piena pandemia ho pensato a come avrei potuto utilizzare al meglio questo frutto, conosciuto maggiormente nell’enogastronomia ed ecco che mi sono avvicinata all’agri-cosmetica – spiega la giovane produttrice – da uno scarto di un prodotto prezioso, dal Marrone di Caprese Michelangelo appunto nasce la mia linea di bio-cosmetica. Dopo una fase iniziale di studio sono riuscita a trasformare il marroncino, lo scarto buono del marrone, in una originale linea di creme per il corpo, viso, mani e doccia crema dalle proprietà emollienti, elasticizzanti e tonificanti. A questi prodotti ho poi aggiunto la produzione di un pregiato liquore alle castagne”.