Meglio che nel resto della Toscana, la provincia ha ripreso prima delle mete storiche del turismo

Il miglioramento è evidente ma ancora lontano dal livello pre covid. E’ questa la sentenza inequivocabile dei numeri sul turismo nella provincia di Arezzo. I Dati, raccolti dall’indagine ISTAT «Rilevazione statistica del movimento dei clienti negli esercizi ricettivi” palesano un miglioramento evidente sul 2020, sia sugli arrivi 412 364 (+54,9% nel 2020) che sulle presenze 1 217 305 (+47,1%) ma ancora il recupero del 2019 è incompleto. 

A pesare è soprattutto la voce del turismo estero che proprio a causa della pandemia e delle relative normative ha subito un netto ridimensionamento, specie per la componente americana su cui hanno inciso le limitazioni del traffico aereo. La componente nazionale ha invece permesso un recupero quasi in toto delle perdite del 2019, soprattutto grazie ai tradizionali tre mercati di riferimento ovvero Toscana, Lombardia e Lazio. facendo una comparazione, gli arrivi e le presenze nella provincia di Arezzo crescono rispetto al 2020 più della media regionale, registrando un +47,1% rispetto al dato toscano che si assesta ad un +42%. «Per il nostro territorio – dichiara il Segretario generale Marco Randellini – un ruolo cardine per la ripresa dei flussi è stato giocato dalla cultura e delle imprese culturali che rappresentano un autentico magnete per i nostri visitatori». 

Interessante poi fare alcune considerazioni fra i diversi tipi di strutture ricettive. Infatti, se i numeri degli arrivi e delle presenze per il ramo extra alberghiero hanno evidenziato un recupero relativo rispetto ai livelli pre covid, per il settore alberghiero il sentiero pare più impervio. Ciononostante, nella provincia di Arezzo nel 2021 si registra una crescita degli esercizi ricettivi rispetto al 2020 seppur al suo interno veda un traino per la componente extra alberghiera e una flessione per quella alberghiera. 

«Per il 2022 i pronostici sono ancora molto aleatori, «dopo la quarta ondata pandemica, la crisi in Ucraina e gli aumenti dei costi energetici hanno messo un altro punto interrogativo sul settore», afferma Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena.

Luca Amodio