Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista, la cui statuina è stata consegnata questa mattina al nuovo Vescovo di Arezzo S.E. Andrea Migliavacca dal Presidente di Confartigianto Imprese Maurizio Baldi, dal Direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti e dal Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Arezzo Don Roberto Mugnai presso la Diocesi aretina, primo incontro per le due associazioni con il Vescovo.
La florovivaista 2022 raffigura l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente, in particolare per uno dei settori che in questi anni prima con la pandemia poi con la guerra in Ucraina ha subito ingenti perdite.
Prosegue dopo i primi due anni l’iniziativa promossa in tutta Italia da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti con l’obiettivo di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.
Dopo la statuina consegnata nel 2020 l’infermiera, volta a ricordare il grande lavoro fatto dalla sanità nel primo anno della pandemia, a seguire nel 2021 è stato il tempo della figura dell’imprenditore che grazie alla tecnologia affronta e supera le difficoltà.
“Il presepio è una tradizione familiare che nel corso dei secoli è divenuta arte ricca di artigianato che unisce l’Italia dei mille campanili – ha detto il Presidente Baldi – le statuine del presepe ricche di ricordi per ogni famiglia sono spesso il frutto del lavoro minuzioso dell’artigiano, realizzate con tecniche diverse infatti raccolgono esperienze e tradizioni che rendono l’Italia riconoscibile per la qualità delle sue produzioni. Quest’anno si unisce il mondo dell’artigianato al florovivaismo volendo rappresentare a livello economico, tutta la piccola impresa, l’artigiano che offre prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi, che sono anche baluardo della sostenibilità economica sociale”.
L’iniziativa di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti è volta a diffondere la straordinaria attualità e forza del presepe, tradizione molto sentita nel nostro territorio che, oltre ad essere la rappresentazione della nascita di Gesù, è uno strumento di straordinaria attualità per raccontare attraverso i suoi personaggi la multiforme dimensione del Creato, che parte proprio dalla terra, e la realtà di tutti i giorni.
“Quest’anno è stata scelta la florovivaista come figura simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme beni immateriali indispensabili per la qualità della vita – ha spiegato il Direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti – il comparto florovivaistico che in provincia coinvolge centinaia di aziende, si impegna a garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita di ciascuno di noi quotidianamente con il contrasto al cambiamento climatico, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio. Il florovivaismo – conclude il Direttore Betti – è espressione di un’agricoltura capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre. Un lavoro prezioso che trova riconoscimento nelle scelte di acquisto anche nel periodo delle festività dove vediamo moltissime case colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale”.
La consegna ha visto per le due associazioni aretine, il primo incontro con il nuovo Vescovo S.E. Andrea Migliavacca che ha dichiarato “Quella di oggi è una prima occasione di incontro ufficiale con Coldiretti e Confartigianato che rappresentano realtà vive e importanti del nostro territorio che mettono insieme la capacità di creare valore e lavoro, senza dimenticare i valori. Vorrei che questo saluto arrivasse anche a tutti coloro che fanno parte delle vostre realtà. Un saluto che diventa anche un augurio natalizio e l’auspicio di una buona produzione. Quella di oggi è una bella iniziativa strettamente legata all’attualità. Riuscite infatti a cogliere l’emergenza o il rilievo del momento, così come avete fatto a suo tempo con quella dell’infermiera, mentre era in corso la fase più acuta della pandemia. Quello del florovivaismo è un settore delicato che potrebbe apparire secondario, ma che ha una forte attenzione al rispetto della terra e della natura, che è una grande ricchezza che ci è stata affidata per essere custodita. I momenti solenni sono sempre accompagnati dai fiori, anche nella liturgia. Non sono solo ornamento, ma segno di vitalità della natura. È molto simpatico che si voglia presentare un’istanza dell’oggi con una statuina del presepio conferendogli un rilievo particolarmente simbolico. Il presepio richiama infatti all’attualità del Natale, al venire del Signore che si incarna nell’ oggi. Il pensare una statuina, che è frutto di un lavoro artigianale di qualità, è sentirlo qualcosa di vivo, entrarci come attori, è come portare dentro la vita della Chiesa e di tutti noi la vita di oggi. Questa attenzione aiuta il Natale a essere realtà viva e attuale, un annuncio di novità, pace e salvezza, che tocca tutti noi. È un modo bello per rendere vivo e vero il presepio e il Natale che stiamo per celebrare”.