Tre preti di Castiglion Fiorentino nella stessa chiesa a Torino. E c’è anche Padre lorenzo
“Mi manca il fermento del paese: il contatto con le famiglie, le chiacchierate con i giovani, le gite con gli anziani e poi le tante iniziative! Quanto erano belle tutte le feste dei rioni che animavano il paese. E poi il grande cuore di Castiglioni, tutte le associazioni unite in una grande rete per aiutare il prossimo”. A dirlo è Padre Lorenzo Curti. Sì, proprio lui, cari castiglionesi: il due volte parroco di Castiglion Fiorentino, prima a metà degli anni ‘90 e poi dal 2006 al 2012, quando tornò nella sua Torino a prestar servizio al Santuario di Nostra Signora di Lourdes, sito in corso Francia, una delle principali arterie della prima Capitale. Ma a Castiglioni, diciamocelo, Lorenzo ci ha proprio lasciato il cuore.
Ma adesso, guarda un po’ il destino, Lorenzo ha ben due colleghi, proprio di Castiglion Fiorentino, al Santuario di corso Francia, con cui scambiare ricordi e aneddoti sulle vicende della nostra terra. Se il castiglionese Fratel Giovanni Sereni era già a Torino da un po’, adesso è arrivato al Santuario anche Padre Renato che dopo esser stato a lungo parroco in Abruzzo, in quel di Pratola Peligna, è stato chiamato a prestare servizio proprio con l’amico Padre Lorenzo.
“Ho conosciuto Padre Lorenzo quando facevo le superiori, erano gli anni ‘60, sì, massimo primi anni ‘70 ma non stati insieme a lungo: ci siamo ritrovati adesso, quasi vecchietti, a finire il nostro servizio, qui a Torino”, ci dice Padre Renato, castiglionese doc, figlio della cittadina più anziana del comune, Irma Agnelli che lo scorso 31 Ottobre ha spento le sue prime 102 candeline. “Se parliamo di Castiglioni? Oh sì! Certo ne parliamo molto spesso, perché io ci sono nato, cresciuto, ho qui la famiglia ma anche lui ha tanti amici da noi: anzi conosce molta più gente di me, praticamente tutta la parrocchia!”, dice Padre Renato. Poi aggiunge, “penso che Castiglioni gli manchi, ha molti bei ricordi da noi: gli è dispiaciuto venire via”.
Ma non è certo un legame a senso unico. Affatto. Perché sono tantissimi i castiglioni che, ancora a distanza di tanti anni, spendono belle parole per lui, magari tirando fuori qualche bell’aneddoto che fa sempre piacere raccontarsi. “Qui a Torino sto bene, è casa mia, ma mi manca la vita da castiglionese, uscire il sabato sera, fare un giro per le vie del paese: che bello! E pensa che molti castiglionesi mi vengono a trovare: ieri mi sono commosso, pensa che una giovane coppia di castiglionesi mi ha invitato al loro matrimonio e non è nemmeno la prima volta”, dice Padre Lorenzo.
Bello, bello, bello, ma ci sarà modo di rivederli tutti e tre a Castiglioni? “Certo, al prossimo matrimonio un giro me lo farò ma i castiglionesi che passano da Torino si facciano riconoscere”, invita Padre Lorenzo. “Beh un giorno sì, potremmo tornare insieme, ma magari da turisti!”, aggiunge Padre Renato sorridendo.