Proseguono ulteriormente i servizi mirati alla prevenzione ed alla repressione dei reati predatori da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che già nelle scorse settimane avevano sferrato svariati colpi alla cosiddetta “microcriminalità”. Sono altri due i casi risolti negli ultimi giorni.
In un primo caso, i Carabinieri di Bucine sono riusciti a ricostruire un reato di cui era stato vittima un 40enne residente nella frazione di Badia Agnano. L’uomo, alcuni giorni fa, aveva lasciato la propria autovettura parcheggiata sulla pubblica via, nella frazione di Capannole. Quando, dopo aver terminato di svolgere le incombenze della giornata, si era recato nuovamente alla propria autovettura, vi aveva trovato l’amara sorpresa: qualcuno aveva forzato l’auto, e si era impadronito del portafoglio ivi lasciato incustodito, contenente documenti, contanti e carte di credito. Ma non era finita qui. I malfattori, infatti, prima che il malcapitato avesse potuto accorgersi di cosa era accaduto – e conseguentemente attivarsi per bloccare le carte di pagamento – erano riusciti ad effettuare più prelievi fraudolenti, in Bucine ed Arezzo, per una somma complessiva di quasi duemila Euro. Capita la gravità della situazione, i Carabinieri si attivavano subito, consigliando in primis alla parte offesa – una persona per altro nota e stimata in paese – di procedere immediatamente al blocco di tutte le carte sottrattegli. Dopodiché, i Carabinieri avviavano immediatamente le indagini, che nel giro di pochi giorni portavano al risultato sperato. Le ricerche, incentrate sulla escussione delle persone informate sui fatti, nonché sulla visione delle immagini delle telecamere comunali e degli uffici postali di Bucine ed Arezzo, consentivano di individuare un sospetto: una donna di circa 50 anni, già gravata da precedenti di polizia e convivente con un uomo gravato da precedenti specifici. Il pedinamento elettronico del sospetto, tramite la rete di videosorveglianza urbana, e la successiva individuazione fotografica, consentivano di identificare proprio la donna quale autrice del reato. Ad ulteriore conferma, i Carabinieri eseguivano anche una perquisizione domiciliare, che consentiva di rinvenire e sequestrare gli indumenti utilizzati dalla donna nella commissione del delitto. La stessa è stata deferita in stato di libertà per furto aggravato ed illecito impiego di mezzi di pagamento.
Una seconda indagine è stata portata a termine dai Carabinieri di Montevarchi, che sono riusciti ad identificare l’autore di un furto commesso all’interno di un negozio di parrucchiera nel centro di Montevarchi. Qui, pochi giorni fa, in pieno giorno, ignoti, eludendo la sorveglianza della titolare, si erano introdotti all’interno dell’esercizio commerciale, da cui asportavano la somma contante di Euro 100, sottraendola dal registratore di cassa. Anche in questo caso si è rivelata decisiva la prontezza dell’intervento e l’accuratezza del sopralluogo, che ha consentito di sviluppare le indagini, incentrate sulla disamina del circuito di videosorveglianza interna e sul pedinamento elettronico del sospetto tramite la rete di videosorveglianza urbana. Il sospetto è stato infine identificato in un 30enne gravato da svariati precedenti di polizia. Proprio nell’ultimo periodo, per altro, era stato denunciato per un furto analogo, perpetrato in danno di un altro esercizio commerciale del centro storico di Montevarchi. L’uomo è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per furto aggravato.