“Presenza strutturata, stabile e consolidata di ‘ndrangheta e camorra”. Si legge nell’ultimo rapporto della Direzione investigativa antimafia sul ruolo delle organizzazioni mafiose sul territorio toscano e la provincia di Arezzo.
Imprenditori compiacenti e funzionari pubblici come alleati
Le consorterie criminali in maniera sempre più pervasiva si stanno infiltrando nel tessuto socio economico del nostro territorio avvilendosi di imprenditori compiacenti e difficoltà economiche ma anche di collaborazioni con professionisti del mestiere, cercando appoggi o agevolazioni da parte di funzionari pubblici.
Settore dei rifiuti
Il settore alberghiero, gli appalti pubblici e, specie nell’Aretino, lo smaltimento illecito di rifiuti sono gli ambiti in cui ‘ndrangheta è più attiva. Proprio sull’ambito dei rifiuti, le due inchieste, Calatruria e Keu, della Dda di Firenze, hanno evidenziato presenze ’ndranghetiste dedite “a generare un illecito regime di monopolio nel trasporto degli inerti dalla zona del Valdarno aretino a quella delle province di Firenze e Pisa nonché plurimi reati, aggravati anche dal metodo mafioso, volti ad estromettere o assoggettare alle proprie strategie commerciali altri imprenditori locali”.
In questo ambito gli investigatori della direzione investigativa antimafia ricordano il provvedimento di confisca emesso dal tribunale di Firenze nel dicembre del 2022 nei confronti dell’imprenditore calabrese Francesco Lerose, residente a Pergine.
“In tale ambito, si segnala il provvedimento di confisca, emesso il 14 dicembre 2022 dal Tribunale di Firenze, che ha interessato beni mobili e immobili, siti nelle province di Firenze, Arezzo, Pisa e Crotone, per oltre 5 milioni di euro a carico di un imprenditore calabrese residente in provincia di Arezzo e operante in Toscana nel settore dei rifiuti, già arrestato nel 2021 nell’ambito della suddetta operazione “Keu”.