Da dodici a diciotto piccoli con possibilità di salire fino a 22 bambini, ecco la riorganizzazione dei servizi pubblici
L’Amministrazione comunale di Cortona ha portato a compimento il piano per il miglioramento dei servizi pubblici per la cittadinanza di Terontola. Con l’inaugurazione dell’ampliamento del nido d’infanzia comunale «Aquilone», le famiglie possono contare su una maggiore capienza della struttura e una migliore accoglienza dei bambini. L’ampliamento è stato possibile dopo lo spostamento dell’ufficio decentrato verso la nuova sede. È stato così possibile sfruttare un ulteriore ambiente per lo svolgimento delle attività dei piccoli. Fino allo scorso anno l’«Aquilone» poteva accogliere un massimo di 12 bambini, adesso è frequentato giornalmente da 18 piccoli, ma la capienza complessiva è di 22.
Dall’inizio del nuovo anno educativo è stato possibile offrire una risposta più consistente alle necessità delle famiglie della zona. A fine ottobre si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e adeguamento degli ambienti dove era precedentemente ubicato lo sportello Dec, liberati gli spazi, è stato possibile acquisire e mettere a disposizione gli arredi necessari. L’incremento dei posti nei nidi comunali è uno dei fattori cruciali per la qualità della vita delle famiglie, al resto ci pensano la competenza e la professionalità delle educatrici della cooperativa Polis.
«Questa è una giornata importante per Terontola che ci teniamo a celebrare insieme a tutti gli amministratori e ai consiglieri comunali della zona – dichiara il sindaco Luciano Meoni – portiamo a casa un doppio risultato per le famiglie. Abbiamo accentrato lo sportello Dec, che ora risulta più accessibile e abbiamo aumentato gli spazi al nido. Ringrazio l’ufficio tecnico per aver realizzato i lavori necessari all’allestimento dei nuovi servizi pubblici».
«Se usassimo le percentuali potremmo dire che il nido d’infanzia comunale di Terontola aumenta la capienza di oltre il 50% – dichiara l’assessore all’Istruzione Silvia Spensierati – ma al di là dei numeri, quello che importa è la qualità del servizio. L’ambiente adesso si presta ad una migliore vivibilità per i piccoli e per le educatrici che possono articolare ulteriori attività e migliorare ulteriormente la qualità del servizio».