Nella giornata del 26 aprile 2024 la Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare della custodia in carcere, emessa nella stessa giornata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un cittadino straniero di trentasette anni, indiziato del reato di violenza sessuale aggravata, commessa nei confronti di due minori lo scorso 9 febbraio 2024.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Arezzo, sono state avviate lo scorso 9 febbraio, allorquando sono giunte in Sala Operativa due distinte segnalazioni relative a molestie sessuali poste in essere da un uomo, dileguatosi immediatamente dopo aver commesso il fatto, in prossimità di un istituto scolastico cittadino.
Più nel dettaglio gli investigatori della Squadra Mobile di Arezzo, diretti dal dottor Sergio Leo, sono riusciti a ricostruire la vicenda ed accertare che il trentasettenne, eludendo la sorveglianza dei genitori dei minori, si era dapprima avvicinato ad un bambino di 10 anni per baciarlo sulla guancia e, poco dopo, aveva di fatto sottratto un bambino di 6 anni alla madre e, dopo averlo condotto in un luogo appartato, gli aveva abbassato i pantaloni e molestato.
Nell’immediatezza sono state acquisite le testimonianze dei genitori dei bambini, nonché ricostruito il percorso fatto dall’uomo, anche grazie all’acquisizione delle telecamere di videosorveglianza cittadine e alla relativa disamina dei frames estrapolati. L’attività investigativa è stata poi intensificata con la realizzazione di specifici servizi di osservazione in borghese nei pressi dell’istituto scolastico interessato e di altri plessi scolastici.
Tale attività ha permesso di risalire all’identità del pedofilo, nei confronti del quale, per via dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti, nonché in considerazione dell’imminente pericolo di reiterazione di reati e del solido quadro probatorio a suo carico, è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere.
L’uomo, rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile, è stato quindi arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Sollicciano (FI), a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
All’epoca gli episodi in parola hanno sollevato grande allarme sociale.