Intitolata la gradinata del Teatro dei Cipressi all’indimenticato Arnaldo Valdarnini, maestro e corrispondente per alcune testate giornalistiche da Castiglion Fiorentino, autentico animatore della vita del Paese del Cassero. La semplice ma sentita cerimonia si è svolta prima dell’inaugurazione del “Maggio Castiglionese”.
Arnaldo Valdarnini, sin da giovane età, si è mostrato legato fortemente alla sua città e si è sempre prodigato per valorizzarne ogni suo aspetto, culturale, artistico, ricreativo e umano. E se c’è un luogo può essere ascrivibile al Maestro Valdarnini quello è proprio il Teatro dei Cipressi con la sua gradinata.
Durante la Settimana Santa, infatti, come da tradizione castiglionese, per tanti anni è stato uno dei protagonisti della Sacra Rappresentazione della Passione, al Teatro dei Cipressi, interpretando il ruolo di Cristo con i testi di Monsignor Angelo Tafi, un evento che ha visto coinvolte decine e decine di figuranti.
È stato anche lo speaker del Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino. Ogni anno, con il suo indimenticabile timbro al microfono del tondo di Piazzale Garibaldi, ha scandito e sottolineato i momenti che vanno dall’entrata del corteo storico fino alla proclamazione del vincitore del Palio.
Alla cerimonia di intitolazione, tra gli altri, erano presenti anche i tre bis-nipoti, figli di Fabiana e Simona, che hanno scoperto la targa dedicata al nonno Arnaldo.
Eclettico e poliedrico ha cantato nel coro polifonico locale e suonato nella Filarmonica Castiglionese. Organizzatore di vari eventi e spettacoli, ha curato per anni il rifacimento locale dello Zecchino d’Oro coniato per Castiglioni come “Casserino d’oro” che ha visto tante generazioni di bambini alle prese con esibizioni di canto, portando personaggi famosi come Cino Tortorella (il Mago Zurlì) e il presentatore Corrado, che hanno conosciuto e apprezzato Castiglion Fiorentino.
Ha sempre avuto la passione per la fotografia e il videomaking, tutti lo ricordano con macchina fotografica e telecamera sempre al seguito. Ha realizzato numerosi documentari e le prime foto aeree di Castiglion Fiorentino, che sono state destinate a cartoline e una in particolare ha dato origine al francobollo dedicato al Castello di Montecchio Vesponi.
In pensione dalla sua amata scuola, ha continuato a scrivere per La Nazione e per anni è stato il Direttore e il redattore del mensile del comune castiglionese, dedicando tutte le sue energie al servizio della comunità.