Manca poco all’attesissimo Palio di Siena, venerdì prossimo, 16 agosto. Dopo le polemiche del 2022 quest’anno torna sul verrocchio l’aretino di Castiglion Fiorentino Renato Bircolotti, che, in un’intervista a RadiosienaTv al termine delle batterie della Tratta, ha sottolineato l’importanza di una mossa corretta durante le batterie della Tratta, evidenziando che i fantini hanno rispettato le indicazioni e collaborato. Nonostante alcune cadute, Bircolotti ha elogiato il comportamento dei fantini e ha espresso la sua emozione per il ritorno sul verrocchio, concentrandosi sul presente e sulla necessità di procedere con attenzione. Ha ribadito la sua professionalità, affermando di non aver mai chiamato nessuno per nome in trent’anni di carriera.
Bircolotti parla così ai microfoni di Radio Siena Tv ed esprime le sue prime impressioni: “Con i fantini ho parlato anche stamani per dare l’indicazione di una mossa corretta che rispetti i tempi della rincorsa, altrimenti si va a incorrere nell’errore e la mossa va invalidata. Cerchiamo di perdere meno tempo possibile e di trovare l’optimum, il momento che permetta a tutti di andare via. Il canapo è sempre il canapo, da che mondo è mondo e possono avvenire questi problemi”.
“Stamani i fantini sono stati molto corretti – ha aggiunto il mossiere – hanno recepito bene il discorso fatto prima di entrare in pista ed hanno collaborato. Diciamo che per adesso siamo nella linea giusta”. L’emozione di tornare sul verrocchio è tanta. Il pensiero va solo a Siena: “Sono contento di essere a Siena, in questo momento non esiste niente, solo una concentrazione che mi permetta di fare bene, per scrollarsi un po’ di dosso tutto quello che può essere il passato. Ci tengo a ribadire che in trent’anni di mossiere non ho mai chiamato nessuno per nome, se mi hanno chiamato per nome l’errore lo hanno fatto loro. Lo ripeterò negli incontri”, spiega ai microfoni. Rispetto al 2022 sono cambiate molte cose: “Nel 2022 venivamo fuori dal Covid, c’era un attimo di smarrimento anche nella preparazione dei cavalli. Siamo nel 2024, la preparazione dei cavalli ormai è da anni che viene fatta molto più “chirurgica”, i cavalli sono molto più reattivi e quindi bisogna essere più veloci”, spiega.