Ospedale San Donato, ordinanza di disinfestazione per Chikungunya virus

Un caso di Chikungunya, malattia tropicale trasmessa dalla zanzara tigre, è stato rilevato all’ospedale San Donato. Per tutelare la salute pubblica, il sindaco ha emesso un’ordinanza per la disinfestazione delle aree circostanti l’ospedale e via Cesare Battisti, entro un raggio di 200 metri. Ieri notte e questa notte dalle ore 21,30 circa sarà eseguito un intervento di disinfestazione adulticida per zanzare nelle aree perimetrali esterne dello stabilimento ospedaliero.

L’ordinanza prevede la disinfestazione con insetticidi, sia adulticidi che larvicidi, nelle aree pubbliche, caditoie stradali, pozzetti, aree private e verdi. Gli operatori effettueranno anche ispezioni “porta a porta” per eliminare i focolai larvali peri-domestici.

Si richiede la collaborazione di residenti, amministratori condominiali, operatori commerciali e gestori di attività produttive per permettere l’accesso agli addetti alla disinfestazione e seguire le loro indicazioni per evitare la riformazione dei focolai, rimuovendo raccolte d’acqua e rinnovando giornalmente gli abbeveratoi degli animali domestici.

Durante il trattamento, è necessario adottare una serie di precauzione come quella di restare al chiuso con finestre e porte chiuse e sospendere il funzionamento degli impianti di ricambio d’aria; tenere al chiuso gli animali domestici e proteggere i loro ricoveri e suppellettili con teli di plastica; raccogliere frutta e verdura dagli orti o proteggerle con teli di plastica prima del trattamento. Dopo il trattamento, attendere 15 giorni prima di consumare frutta e verdura eventualmente irrorate, lavarle abbondantemente e sbucciare la frutta prima dell’uso. Pulire mobili, suppellettili e giochi dei bambini esposti al trattamento con guanti lavabili o usa e getta. In caso di contatto accidentale con l’insetticida, lavare abbondantemente la parte interessata con acqua e sapone.

L’ordinanza resterà in vigore fino alla conclusione dei trattamenti, che saranno rinviati in caso di condizioni climatiche avverse.

Il caso e l’importanza della prevenzione

La persona, ricoverata in ospedale, ha contratto il virus da un viaggio all’estero, in uno dei Paesi dove la malattia è endemica. Le sue condizioni non destano preoccupazioni e sarà presto dimessa. La chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre e dolori articolari, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette, in particolare del genere Aedes.

Spiega il dottor Nicola Vigiani, direttore area dipartimentale Igiene pubblica e nutrizione dell’Asl Tse: “Per alcune malattie infettive come epatite A e B, colera, tifo, encefalite giapponese, dengue, encefalite da morso di zecca, meningite meningococcica, poliomelite, febbre gialla e rabbia, i vaccini sono disponibili, mentre per altre malattie sia a trasmissione orofecale, cioè acquisite con il consumo di acqua o alimenti contaminati, sia trasmesse da insetti quali il Chikungunya, il virus West Nile e il virus Zika, devono essere adottate misure di prevenzione di tipo comportamentale, consumando solo acqua e alimenti sicuri ed evitando le punture di insetto utilizzando abbigliamento adatto e repellenti specifici. Se al ritorno da un Paese a rischio si accusa febbre, diarrea o altri sintomi che potrebbero manifestarsi anche dopo alcuni giorni o settimane della data del rientro, è bene isolarsi e contattare il proprio medico curante o il pronto soccorso, riferendo dell’avvenuto viaggio affinché si possano tempestivamente effettuare i test diagnostici del caso. È, inoltre, utile consultare il sito www.viaggiaresicuri.it/ del Ministero degli Affari Esteri”.