Anche in questa annata 2024 come è consuetudine da oramai 5 anni, il servizio di monitoraggio della mosca dell’olivo nelle aziende ubicate nel Comune di Cortona e scelte secondo criteri di rappresentatività territoriale (16 postazioni in 15 aziende) è iniziata la terza settimana di giugno con il montaggio delle trappole a feromoni, e si è protratta fino alla terza settimana di ottobre.
Come nel passato il servizio, finanziato dal comune di Cortona e con la collaborazione di Cia, Confagricoltura e Coldiretti, ha previsto il montaggio e il successivo controllo settimanale delle trappole a feromoni. Settimanalmente è stato anche pubblicato un bollettino fitopatologico riguardante l’olivo che, oltre alla mosca, si è interessato di rilevare anche altri fitofagi e malattie fungine.
I tecnici, in maniera autonoma quando lo hanno ritenuto necessario o su richiesta delle stesse aziende, hanno anche effettuato campionamenti delle olive e controlli visivi negli oliveti, in modo da monitorare anche altri fitofagi e/o malattie fungine eventualmente presenti. La peculiaretà principale di quest’anno che ha caratterizzato un po’ tutta l’estate, sono state le alte temperature e l’assenza di piogge che si è protratta per tutto il periodo estivo fino al mese di settembre. Questa condizione climatica, se da una parte ha praticamente bloccato il proliferare della mosca (l’attività di questo fitofago trova il suo ambiente ottimale con temperature tra i 23 e i 26° e un’umidità relativa dell’aria oltre il 60%) e favorito anche l’attenuazione di ulteriori possibili problemi dovuti sia ad altri fitofagi che a malattie fungine, dall’altro ha messo in serie difficoltà molti oliveti. Infatti le olive hanno sofferto la siccità con conseguente crescita stentata o addirittura cascola delle stesse drupe, un fenomeno che si è accentuato nei terreni meno profondi o con esposizioni sfavorevoli.
Per fortuna a settembre sono arrivate le prime piogge che hanno ridato vita agli oliveti e fatto sì che le olive, almeno quelle rimaste ancora sulle piante, potessero ingrossarsi e tornare alla normalità. Tuttavia l’effetto della siccità e delle alte temperature estive hanno per così dire “rallentato” i processi fisiologici della pianta facendo sì che le olive sono arrivate alla fine di settembre magari con un aspetto visivo decisamente migliore di qualche settimana prima, ma in ritardo rispetto alla maturazione. Per questo è necessario porre molta attenzione alla raccolta che non va fatta anticipando troppo onde evitare rese basse e qualità dell’olio minore. Il consiglio è di osservare attentamente il grado di maturazione effettiva delle olive che devono essere per la maggior parte invaiate con il caratteristico cambiamento di colore delle stesse dal verde al giallo/nero.
«Anche quest’anno abbiamo contribuito a sostenere i produttori di olio cortonesi con una campagna di monitoraggio settimanale e con una serie di raccomandazioni e suggerimenti puntuali grazie a professionisti agronomi – dichiara l’assessore alle Attività produttive Paolo Rossi – siamo convinti che queste azioni siano fondamentale per valorizzare l’olio Evo e per tutelare il patrimonio olivicolo locale».