Il personaggio del presepe 2024 è la giovane casara esperta nella lavorazione del latte che rappresenta uno straordinario patrimonio di conoscenze che devono essere tramandate, la cui statuina è stata consegnata questa mattina al Vescovo della Diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro S.E. Andrea Migliavacca dal Presidente di Confartigianto Imprese Maurizio Baldi, dal Presidente di Coldiretti Lidia Castellucci, dal Delegato Giovani Impresa James Lewis Benedetto, dal Direttore di Coldiretti Raffaello Betti e dal consigliere ecclesiastico Don Luca Vannini presso il Palazzo Vescovile di Arezzo.
Quinta edizione l’iniziativa promossa in tutta Italia da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti con l’obiettivo di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.
Dopo “l’infermiera anti Covid” del 2020, “l’imprenditore che usa la tecnologia” del 2021, l’imprenditrice della manutenzione del verde del 2022, “il maestro imprenditorie ed il suo apprendista” del 2023, per il 2024 si è scelto di rappresentare attraverso la giovane casara artigiana, lo straordinario patrimonio di conoscenze che devono essere tramandate, salvaguardando la ricchezza dei valori che sono custoditi nelle tradizioni manuffattiere.
“La consegna della statua del presepe al Vescovo è un momento di grande significato per la nostra comunità – ha detto il Presidente di Confartigianato Maurizio Baldi – quest’anno, la scelta di rappresentare un’artigiana del settore caseario nel presepe sottolinea non solo l’eccellenza delle produzioni italiane, ma anche il profondo legame tra il territorio e le sue tradizioni artigianali. La Toscana, e in particolare Arezzo, vanta una lunga storia nella produzione di formaggi di qualità, come il Pecorino Toscano DOP, che rappresenta un simbolo della nostra identità culturale e gastronomica. Con i suoi oltre 450 formaggi riconosciuti tra DOP, PAT e IGP, l’Italia è un esempio straordinario di come la qualità e la tradizione possono andare di pari passo. Non abbiamo nulla a che invidiare ai nostri vicini francesi. La statua di quest’anno celebra queste eccellenze, che non solo arricchiscono la nostra tavola ma valorizzano il lavoro di migliaia di artigiani impegnati nel rispetto del territorio e dell’ambiente.
Attraverso questa iniziativa, vogliamo ribadire l’importanza di custodire e promuovere le nostre tipicità locali, che non sono solo un elemento distintivo del Made in Italy, ma anche una testimonianza del nostro impegno per un futuro sostenibile e a misura d’uomo. È un messaggio di speranza e inclusione, che trova nel presepe una narrazione senza tempo e sempre attuale”.
L’iniziativa di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti è volta a diffondere la straordinaria attualità e forza del presepe, tradizione molto sentita nel nostro territorio che, oltre ad essere la rappresentazione della nascita di Gesù, è uno strumento di straordinaria attualità per raccontare attraverso i suoi personaggi la multiforme dimensione del Creato, che parte proprio dalla terra, e la realtà di tutti i giorni.
“Il settore lattiero caseario rappresenta un’eccellenza del Made in Italy nel Paese così come nella nostra provincia – ha affermato il Presidente di Coldiretti Lidia Castellucci – grazie al lavoro di quasi 24.000 stalle che producono 12,7 milioni di tonnellate di latte all’anno, alimentando una filiera che vale oggi circa 19 miliardi di euro e impiega oltre 200.000 persone, tra lavoratori diretti e indotto. I formaggi italiani rappresentano anche la prima voce della Dop Economy tricolore, per un valore pari a quasi il 60% di quello complessivo del cibo a denominazione di origine. Un patrimonio molto apprezzato all’estero, dove le esportazioni di formaggi e latticini hanno sfiorato nel 2023 i 5 miliardi di euro, con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. La scelta di dedicare la statuina del presepe a questo settore evidenzia anche il valore sociale e ambientale dell’allevamento e delle migliaia di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate. La declinazione al femminile del mestiere consente, tra l’altro, di tornare a valorizzare l’impegno aziendale delle donne in agricoltura. Inserire questa figura è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura espressione di uno straordinario patrimonio di conoscenze che, soprattuto nell’impresa familiare e poi nella filiera, devono essere tramandate, salvaguardando la ricchezza dei valori che sono custoditi nelle tradizioni manuffattiere”.
Il Vescovo ha accolto i rappresentati delle due associazioni in un momento di confronto congiunto.
“Con piacere ricevo anche quest’anno da Coldiretti e Confartigianato Imprese la statuina del presepio che in modo significativo richiama il mondo della produzione e quello agricolo in un anno speciale, quello degli 800 anni del presepio di Greccio. Sia anche questo dono e questo segno un contributo a costruire comunità coese produttive e nella pace”.