Tre progetti in 3d per Cortona, il Maec e il Sodo. Studenti spagnoli al lavoro

Immaginare e progettare nuove frontiere espositive per il Museo MAEC e per il MAEC Parco sfruttando le potenzialità e la freschezza delle idee di giovani e brillanti studenti di architettura arrivati in città da tutta Italia e anche dall’estero per partecipare al progetto CortonaOPen3d.
Si tratta di un workshop internazionale giunto alla sua ottava edizione e dedicato alla progettazione, architettura, design, smart city e computer grafica open source. E’ realizzato grazie alla sinergia tra il comune di Cortona del Politecnico di Milano con la collaborazione dell’Universidad de Zaragoza. A guidarlo, sin dal suo esordio, è il professor Gianluca Vita professore del dipartimento di architettura e studi urbani del politecnico di Milano.
Quest’anno il lavoro dei partecipanti, coadiuvati da docenti e progettisti di livello internazionale e realtà imprenditoriali nel campo delle nuove tecnologie, si concentrerà su tre filoni di progettualità. Uno sarà dedicato a studiare un allestimento permanente all’interno di una sala del museo, un altro lavorerà per trovare idee per un allestimento temporaneo in uno spazio cittadino, mentre il terzo allestimento sarà pensato su scala territoriale per il MAEC Parco.
Il presidente del MAEC Albano Ricci trascorrerà una giornata in compagnia dei ragazzi per raccontare al meglio le potenzialità del museo e del sistema parco oltre ai progetti culturali che in questi anni li hanno visti protagonisti della scena culturale della città.
“Cortona coltiva da sempre esperienze con le più note e lodevoli università internazionali – commenta il presidente Ricci – e può contare su una rete di relazioni costruite sul talento e l’entusiasmo. Gianluca Vita lo conosco da qualche anno complice il Cortona Open 3D e mi ha sorpreso proprio la sua cura certosina quasi artigianale che mette in un workshop per visionari. Porta giovani architetti da ogni parte del mondo a immaginare una Cortona smart, ovvero una Cortona felice. Quest’anno ho voluto con forza che, al centro di questa officina di talenti, ci fosse il Maec. Un museo smart, un museo felice. Che vuol dire dove tutti possano trovarsi a proprio agio. La sfida che tutti ci dovremmo porre in modo integrato: progettisti, filosofi, archeologi, matematici, creativi, banchieri, studenti, cittadini”.
I lavori che verranno fuori dalla full immersion cortonese saranno portati avanti nei prossimi mesi e saranno poi esposti a Cortona in un evento pubblico per raccontarli agli amministratori del territorio oltre che alla cittadinanza.