Lucignano, piccolo borgo toscano, esempio straordinario di urbanistica medievale, per il suo impianto a forma ellittica ad anelli viari concentrici (XIII/XVI sec), pervenutoci intatto è divenuto famoso anche per un gioiello d’arte dell’oreficeria senese che vi è conservato: l”Albero d’oro”.
Il grande reliquiario che accompagna da secoli la vita dei lucignanesi, e che fa tutt’uno con il mistero dell’amore, copia esso stesso di quell’idea di amore (divino) che la comunità lucignanese volle tradotta nell’opera quando la commissionò agli artisti/artigiani che lo eseguirono tra il ‘3 e ‘400.
Il fascino di questa leggenda ispirò anche il registra Abbas Kiarostami che volle l’albero d’oro ed il suo paese dell’amore come testimone del viaggio/ricerca dei due protagonisti di Copia Conforme. Con il quale l’attrice Juliette Binoche ha vinto la palma d’oro al festival del cinema di Cannes. La magìa di Lucignano che il maestro Kiarostami ha còlto, fermato e mostrato al mondo in Copia conforme, incarna e trasfigura una Toscana di grande valore artistico e paesaggistico, ma forse, ancora di più, una Toscana in cui hanno spazio ed ascolto le relazioni, i sentimenti.
Il fascino dell’Albero d’oro legato sì alla sua originalità, che lo rende quasi esempio unico, è accresciuto dalla leggenda locale che vi si è creata attorno: quello di portare fortuna agli innamorati che si scambiano promesse d’amore davanti ai suoi rami, in una straordinaria trasposizione da simbolo di fede a simbolo d’amore, che si spiega, del resto, con la leggenda stessa dell’albero della vita, ben conosciuta nel Medioevo.
L’intervista all’assessore alla Cultura del Comune di Lucignano Serena Gialli
Ogni anno l’Amministrazione Comunale il 14 febbraio, San Valentino, dà la possibilità a tutte le coppie di rinnovare le promesse d’amore davanti al magnifico “Albero d’oro”. Quest’anno, San Valentino cadrà di venerdì e l’amministrazione ha organizzato un week end lungo di eventi.